Per il momento è nera, con strisce arancioni e blu, ma nella sua versione definitiva sarà bianca, la nuova tuta per gli astronauti che nel 2025 torneranno a mettere piede sulla Luna con la missione Artemis 3. Il prototipo, presentato dalla compagnia Axiom in collaborazione con la Nasa, mostra una tuta più funzionale di quelle usate per le missioni Apollo: avrà luci sull'elmetto per esplorare, uno zaino sulle spalle con il sistema di sopravvivenza, stivali ben isolati per proteggere dal suolo gelido e giunture flessibili per braccia e gambe per garantire una maggiore mobilità
La nuova tuta si chiama AxEMU (Axiom Extravehicular Mobility Unit) ed è stata progettata "per fornire maggiore flessibilità, maggiore protezione dall'ambiente ostile e strumenti specializzati, in modo da soddisfare le esigenze di esplorazione ed espandere le opportunità scientifiche", spiega Axiom, che per questo progetto specifico ha siglato un contratto da 228 milioni di dollari con la Nasa.
"Le tute sono la prima parte del programma per la Luna che sta diventando realtà", afferma Lara Kearney, a capo del programma per le attività extraveicolari e la mobilità umana in superficie della Nasa presso il Johnson Space Center. "Stavolta atterreremo al polo Sud - aggiunge Bob Cabana, amministratore associato della Nasa - è sarà una sfida imparare come operare e sfruttare le risorse lunari nel lungo periodo".
Prosegue così la collaborazione con i privati che fin dall’inizio ha caratterizzato il programma Artemis. Con le aziende sono stati infatti messi a punto il più grande razzo mai costruito, lo Space Launch System che ha portato in orbita la capsula Orion nella missione Artemis I, la stessa capsula Orion e i sistemi di Terra che la controllano, e la collaborazione fra agenzie spaziali e privati è anche alla base del progetto per la costruzione della futura stazione spaziale Gateway destinata all’orbita lunare, i sistemi di atterraggio e i moduli pressurizzati per la futura base lunare.