Il Sardinia Radio Telescope ha nuovi 'occhiali' per scrutare gli ammassi di galassie: è stata infatti completata l'installazione dello strumento Mistral, realizzato da un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica della Sapienza di Roma per l’imponente radiotelescopio di 64 metri di diametro dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) situato a San Basilio, in Sardegna.
Il cuore di Mistral "è una matrice di 415 rivelatori a induttanza cinetica, realizzata da una collaborazione tra Sapienza e Cnr-Ifn di Roma”, affermano Alessandro Paiella, Federico Cacciotti e Giorgio Pettinari, che si sono occupati della progettazione, realizzazione e caratterizzazione dei rivelatori.
Grazie alla bassissima temperatura operativa e alla presenza di centinaia di rivelatori che operano simultaneamente, "lo strumento risulta essere estremamente efficiente per l’osservazione dettagliata di sorgenti come gli ammassi di galassie”, aggiungono Giuseppe D’Alessandro e Alessandro Novelli che si sono occupati dell’assemblaggio e della gestione di Mistral.
Osservando in controluce un grande numero di ammassi di galassie e di filamenti di gas tra ammassi, si potrà quantificare la struttura e la dinamica della ragnatela cosmica, l’intricato intreccio di filamenti di materia che contiene la maggior parte della materia normale e della materia oscura dell’universo.
Mistral è stato sviluppato nell’ambito del progetto PON (Programma Operativo Nazionale) Ricerca e Innovazione 2014 - 2020 finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca.
Nuovi 'occhiali' per il Sardinia Radio Telescope
Installato uno strumento per scrutare negli ammassi di galassie