Una piccola macchia nera immersa in una nube di gas e circondata da un anello di luminosi grumi di polveri: è l'immagine più dettagliata di sempre di una supernova, ossia dell’immane esplosione prodotta da grandi stelle giunte alla fine del loro ciclo vitale. A scattarla è stata il telescopio spaziale James Webb, di Nasa, Esa e Csa, che si è concentrato su una delle supernovae più studiate dagli astronomi, chiamata Sn1987A e distante 168.
Comparsa il 23 febbraio 1987 all’interno della Grande Nube di Magellano, Sn1987A è la più vicina supernova ad essere osservata in diretta dopo l’invenzione del telescopio e proprio per questo è uno degli oggetti cosmici più studiati da sempre. Il fenomeno è dovuto all’esplosione di una stella supergigante blu che aveva una massa di circa 20 volte quella del Sole e che ha violentemente espulso nello spazio circostante buona parte dei sui gas incandescenti.
Analizzando ora la supernova con i potenti strumenti nell’infrarosso del nuovo telescopio spaziale Webb sono emersi dettagli finora impossibili da osservare con gli altri telescopi. L’immagine mostra una piccola zona centrale oscura, dovuta a una fitta coltre di gas e polveri che scherma ogni radiazione, prodotto dai resti della stella esplosa (probabilmente una stella di neutroni) che vi si trova al centro. Questa zona nera è circondata da strutture luminose: è ben visibile un anello composto da una miriade di punti brillanti, grumi di polveri calde la cui forma e distribuzione rivela dettagli finora sconosciuti. A modellare i grumi sono state infatti le onde d’urto dovute all’espulsione dei gas della stella, che svelano importanti informazioni per ricostruire quello che avviene durante le esplosioni stellari.
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