Un guscio morbido di silicati, materiali simili a quelli che compongono la crosta terrestre, avvolge il nucleo metallico di Marte. A ricostruire la struttura interna del pianeta sono i dati della missione InSight della Nasa analizzati in due studi pubblicati sulla rivista Nature: nature.com/articles/s41586-023-06601-8">uno coordinato da Henri Samuel, del Consiglio Nazionale delle Ricerche Scientifiche francese, l'altro da Amir Khan, del Politecnico di Zurigo. I risultati risolvono alcune domande aperte relative a delle anomalie del pianeta.
Nonostante non sia più operativa dal dicembre 2022 la sonda InSight della Nasa, una sorta di stazione di monitoraggio sismica lanciata nel 2018 su Marte, continua ancora oggi a svelare dettagli finora inediti del pianeta rosso, in particolare sulla sua struttura interna. Analizzando i dati di una serie di terremoti generati su Marte, in particolare il più intenso di magnitudo 4.7 registrato il 4 maggio nel 2022, i ricercatori sono riusciti a realizzare una sorta di mappa interna del pianeta scoprendo che il nucleo metallico sarebbe più piccolo e denso di quanto ipotizzato finora, di circa 1650 chilometri di diametro. Inoltre, il nucleo sarebbe avvolto da una sorta di coperta di silicati fusi, materiali simili a quelli che compongono il mantello e la crosta terrestre, che lo isola dal mantello e provoca una deviazione e un rallentamento delle onde sismiche.
Il guscio manterrebbe isolato il nucleo aiutandolo a conservare il calore e allo stesso tempo impedirebbe moti convettivi al suo interno che potrebbero generare un campo magnetico planetario, come c'è invece sulla Terra e ne protegge la superficie da gran parte delle particelle più energetiche in arrivo dal Sole. Questo tipo di struttura interna spiegherebbe anche meglio le caratteristiche orbitali della piccola luna marziana, Phobos, e sulla composizione degli strati più esterni del pianeta.
Il nucleo di Marte è avvolto da un guscio morbido
Fatto di silicati, come la crosta terrestre