Come se fosse uno zombie, ciò che resta di una stella dopo la gigantesca esplosione che ha segnato la sua fine continua a emettere bagliori intermittenti e luminosissimi: un fenomeno mai visto prima, che ha lasciato gli astronomi senza parole. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature e che si è avvalsa delle osservazioni svolte da 15 telescopi di tutto il mondo, si deve ad un grande gruppo internazionale di ricercatori guidato della statunitense Cornell University. Il misterioso fenomeno risulta doppiamente interessante, poiché la sua sorgente è stata ‘vittima’ di una rarissima e molto potente tipologia di cataclisma stellare, nota come ‘transiente ottico blu veloce’, simile alle supernovae ma concentrata in un arco di tempo molto più ristretto, la cui natura è ancora in buona parte sconosciuta.
Monitorando quella regione di cielo, i ricercatori guidati da Anna Ho hanno individuato lampi luminosi nelle immagini ottenute dal telescopio Zwicky Transient Facility, situato in California, nei mesi seguenti l’esplosione stellare. “Nessuno sapeva veramente cosa dire”, ricorda Ho: “Non avevamo mai visto nulla di simile prima, qualcosa di così veloce e con la stessa intensa luminosità dell’esplosione originale”. La scoperta conferma, però, che il responsabile deve essere una sorta di stella-zombie, formata da un buco nero o da una stella di neutroni: “Pensiamo che nient’altro possa produrre questo tipo di impulsi”, spiega Ho.
Per cercare di capire qualcosa di più dello strano fenomeno, gli autori dello studio hanno coinvolto osservatori e telescopi sparsi in tutto il mondo. L’analisi ha alla fine confermato almeno 14 impulsi luminosi irregolari avvenuti in un arco di tempo di 120 giorni, probabilmente solo una frazione del numero totale. “Sorprendentemente, invece di svanire in modo costante come ci si aspetterebbe, la fonte continua a riattivarsi”, dice Ho. “I transienti ottici blu veloci sono già eventi strani ed esotici, quindi questo fenomeno rende tutto ancora più misterioso”.
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