Il portello della capsula Crew Dragon Freedom è stato aperto e gli astronauti della missione Ax-3 sono a bordo della Stazione Spaziale. I primi a entrare sono stati Marcus Wandt dell'Agenzia Spaziale Europea e il primo astronauta turco Alper Gezeravci, poi l'italiano Walter Villadei, colonnello dell'Aeronautica Militare, e Michael Lopez-Alegria della Axiom Space.
Ad accoglierli, l'equipaggio della Expedition 70, al comando di Andreas Mogensen dell'Esa. Sulla Iss ci sono adesso 11 astronauti di 7 nazionalità: Danimarca con Mogensen, Stati Uniti con Jasmin Moghbeli, Loral O'Hara e Michael Lopez-Alegria, Russia con Konstantin Borisov, Oleg Kononenko e Nikolai Chub, Giappone con Satoshi Furukawa, Italia con Villadei, Svezia con Wandt e Turchia con Gezeravci.
Un algoritmo e un catalogo dei detriti in orbita per voli spaziali più sicuri, una tuta interattiva per gli astronauti, tessuti intelligenti e ricerche sulle malattie neurodegenerative: tecnologia e innovazione sono il filo rosso dei 30 esperimenti della missione Axiom-3. Dei 30 esperimenti della missione, 13 sono italiani.
Si chiama Isoc, acronimo di Italian Space Operations Centre, il software sviluppato dall'Aeronautica Militare che fornisce il catalogo aggiornato degli oggetti spaziali e algoritmi innovativi di eventi legati allo spazio, come le collisioni. Da domani, dopo il loro ingresso sulla Stazione Spaziale, Villadei e i suoi colleghi lo sperimenteranno per la prima volta in orbita. L'obiettivo è dimostrare come gli astronauti potrebbero ottenere un'analisi della situazione quasi in tempo reale e con un supporto limitato da parte delle strutture di Terra o addirittura in modo autonomo. E' uno dei sei esperimenti curati dall'Aeronautica Militare, che svolge anche un ruolo di coordinamento per le attività promosse da aziende e startup italiane.
Sulla Iss gli astronauti sperimenteranno anche Smart Flight Suit 2, la tuta spaziale interattiva progettata dalla Spacewear e realizzata con un tessuto superleggero, traspirante, ignifugo e termoregolatore. La tuta rileva inoltre numerosi dati medici dell'astronauta. Sono smart anche i tessuti realizzati dall'azienda Dallara ed è della startup Mental Economy, con il supporto di Pwc Italia, l'esperimento teso a comprendere se e come l'ambiente di microgravità può influenzare le funzioni cognitive.
Studiare quanto l'ambiente spaziale incida sulla fisiologia umana è l'obiettivo dell'esperimento progettato dal Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale dell'Aeronautica Militare, i cui risultati aiuteranno in vista delle future missioni spaziali di lunga durata. Il progetto di Gvm Assistance, azienda impegnata nella sanità digitale, prevede il monitoraggio in tempo reale dei parametri vitali di Villadei con video-consultazioni, all'insegna della telemedicina.
Con i test a bordo di Ax-3, l'Agenzia Spaziale Italiana arriva a un totale di 83 esperimenti realizzati in orbita a partire dal 1997, anno della firma del Memorandum of Understanding con la Nasa.
Beta-Amyloid Aggregation e Prometeo sono gli esperimenti dedicati alle malattie neurodegenerative, come quella di Alzheimer, e alla ricerca di nuove terapie per le malattie legate all'invecchiamento, mentre l'obiettivo di Lidal è sperimentare un nuovo un sistema di rivelazione delle radiazioni cosmiche che, per la prima volta, consentirà agli astronauti di ottenere una valutazione in tempo reale del rischio legato all'esposizione alla radiazione cosmica durante la permanenza sulla Stazione Spaziale.
Studiare la fertilità femminile è l'quanto intende fare l'esperimento Orion, che studia gli effetti della microgravità sulla funzionalità delle ovaie. Stress ossidativo e ambiente spaziale sono messi in relazione dall'esperimento Prometeo II. Trovare le firme molecolari della salute degli astronauti è lo scopo di AstRNAuts, mente Nut cerca i marcatori molecolari dello stress nelle missioni spaziali di breve durata.