Nelle ultime settimane sulla Stazione Spaziale Internazionale è raddoppiata la perdita d'aria che affligge da anni il modulo di servizio russo Zvezda: la situazione è monitorata sia dalla Nasa che da Roscomos e al momento non comporta rischi per l'equipaggio a bordo. Lo ha riferito Joel Montalbano, responsabile del programma della Iss per la Nasa, nel corso di una conferenza stampa organizzata al Kennedy Space Center in Florida per fare il punto sul lancio della missione Crew-8, slittato a domenica.
La perdita, scoperta per la prima volta nel settembre 2019, interessa un compartimento intermedio che si trova tra il portello di aggancio e il resto del modulo Zvezda. Dopo i tentativi di riparazione, la fuoriuscita d'aria si era mantenuta a livelli considerati gestibili, pari a circa 0,45 chilogrammi di aria al giorno.
Nell'ultimo mese, però, qualcosa è cambiato. Montalbano ha spiegato che la perdita è raddoppiata circa una settimana prima che il 15 febbraio venisse lanciato il cargo Progress MS-26 con i rifornimenti destinati alla Iss. Due giorni dopo la navetta si è agganciata senza problemi al modulo Zvezda: il portello è stato lasciato intenzionalmente chiuso per 24 ore, ma non si sono osservati cambiamenti nella perdita. Successivamente, il portello è stato lasciato aperto per cinque giorni per consentire all'equipaggio di scaricare i rifornimenti, e poi è stato chiuso. Rimarrà così fino a inizio aprile.
"Stiamo lavorando con i nostri colleghi russi sui prossimi passi da fare", ha concluso Montalbano.
Il problema sul modulo Zvezda è solo l'ultimo di una lunga serie di guasti e perdite che hanno interessato recentemente la Stazione Spaziale Internazionale. Nell'ottobre 2023 la perdita di liquido refrigerante dal modulo russo Nauka aveva costretto la Nasa a rinviare due passeggiate spaziali. Nel febbraio 2023 si era verificata una perdita dal cargo russo Progress. Appena due mesi prima, nel dicembre 2022, era stato il turno di una perdita di refrigerante dalla navetta russa Soyuz: l'incidente aveva costretto Roscosmos ad annullare all'ultimo minuto un'attività extraveicolare e a inviare una Soyuz di emergenza, mentre tre astronauti a bordo si sono visti prolungare la missione da sei a dodici mesi.
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