Si è ufficialmente conclusa la missione di Odysseus, il primo veicolo privato riuscito nell'impresa di posarsi sulla Luna: il lander non è sopravvissuto alla gelida notte lunare e non ha ripreso i contatti con il centro di controllo sulla Terra. Lo rende noto la società texana Intuitive Machines, con un post pubblicato su X.
Per sette giorni Odysseus (affettuosamente chiamato 'Odie') era riuscito a completare i test dei suoi payload (sei della Nasa e sei privati) e a inviare foto e dati scientifici. Il 29 febbraio la Intuitive Machines aveva già preannunciato che la missione doveva considerarsi conclusa, perché il lander non era stato progettato per resistere alla gelida notte lunare che si stava avvicinando. Tuttavia, prima del completo scaricamento delle batterie, i controllori di volo avevano impostato Odie in una modalità che avrebbe permesso la ripresa delle comunicazioni nel caso in cui fosse riuscito a sopravvivere contro ogni aspettativa. Qualche speranza c'era, visto che anche il lander Slim dell'agenzia spaziale giapponese Jaxa era riuscito a risvegliarsi dopo due settimane di letargo.
Secondo i calcoli dei tecnici, i raggi solari sarebbero tornati a illuminare Odie dopo circa tre settimane e così il 20 marzo la Intuitive Machines si è messa in ascolto di eventuali segnali del suo lander. Dopo tre giorni di silenzio, si è capito che Odysseus non si sarebbe mai più risvegliato e che la missione IM-1 era ufficialmente conclusa. La prossima delle tre missioni lunari della Intuitive Machines dovrebbe essere lanciata entro l'anno.
Intanto anche la compagnia privata Astrobotic (che a gennaio ha fallito il suo primo allunaggio con il lander Peregrine) sta lavorando a una nuova missione con un lander più grande, chiamato Griffin, che trasporterà il rover Viper progettato dalla Nasa per cercare tracce di ghiaccio in vista delle prossime missioni con equipaggio del programma Artemis.
Luna, conclusa la missione del lander privato Odysseus
Come previsto non è sopravvissuto alla gelida notte lunare