Rubriche

Il telescopio Webb scopre una culla di pianeti ricca di carbonio

Potrebbe dare origine a mondi simili alla Terra

Rappresentazione artistica di un disco di gas e polveri che circonda una giovane stella (fonte: NASA/JPL-Caltech)

Redazione Ansa

Attorno a una piccola stella si trova una nube di gas e polveri ricca di carbonio, che potrebbe dare origine a pianeti simili alla Terra. L'ha individuata il telescopio spaziale James Webb e le immagini, con un dettaglio senza precedenti, sono state analizzate sotto la guida di Thomas Henning, dell'Istituto tedesco Max Planck per l'Astronomia, e science.org/doi/10.1126/science.adi8147">pubblicate sulla rivista Science.

Era noto che i pianeti rocciosi come la Terra possono formarsi piu' facilmente intorno a stelle non massicce, ma i processi chimici che avvengono all'interno dei dischi di gas e polveri che danno origine ai pianeti (dischi protoplanetari) finora non potevano essere osservati con gli strumenti tradizionali. I dischi sono infatti piu' piccoli e meno luminosi rispetto a quelli che circondano le stelle massicce.

Il telescopio spaziale Webb, nato dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia spaziale canadese, e' l'unico strumento oggi in grado di osservare questi fenomeni in dettaglio e ha ora permesso di analizzare la piu' sfuggenti di queste nubi, quelle che si trovano attorno alle giovani stelle di piccola massa.

Le osservazioni si sono concentrate in particolare attorno alla stella chiamata Iso-Chal 147, in una regione ricca di stelle chiamata Chameleon I. Nella zona del disco piu' vicina alla stella Webb ha evidenziato un'abbondanza di molecole a base di carbonio, come etano e benzene, e poche molecole a base di ossigeno. Una composizione molto diversa da quella osservata finora nelle altre nubi che circondano stelle molto piu' grandi. Proprio la composizione differente potrebbe essere una delle chiavi che porta alla nascita dei pianeti rocciosi e finora ancora poco compresa, anche nelle simulazioni.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it