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Ricostruita la storia dietro le quinte dell'asteroide Annalisa

La proposta non arriva dalla Nasa ma da un astronomo amatoriale

La cantante Annalisa (fonte: Daniele Napolitano, Wikimedia)

Redazione Ansa

C'è un 'dietro le quinte' a sorpresa nella storia dell’asteroide dedicato alla cantante Annalisa: la proposta, in realtà, non è arrivata dalla Nasa, che non ha il potere di attribuire nomi ai corpi celesti, ma da un astronomo amatoriale italiano: Antonino Brosio, che è stato rintracciato dall’Unione Astrofili Italiani (Uai). L’equivoco è probabilmente nato dal fatto che la scheda con le informazioni dell’oggetto si trova su un sito gestito dall’Agenzia spaziale americana, mentre il compito di dare nomi spetta soltanto alla International Astronomical Union (Iau).

Gli asteroidi scoperti finora sono oltre 600mila e solo una piccola parte, circa 24mila, ha una denominazione ufficiale e definitiva. È quindi possibile proporre alla Iau un nome da attribuire ad uno dei tanti oggetti che ne sono ancora privi, proprio come ha fatto Brosio, che svolge anche il ruolo di ‘delegato alla cultura’ presso la città di Rosarno (Reggio Calabria). Come si legge in un comunicato rilasciato dalla stessa amministrazione comunale, la richiesta di dedicare l’asteroide alla cantante indirizzata alla Iau è partita a marzo 2024, e due mesi dopo la proposta è stata definitivamente accettata.

L’asteroide 20014 Annalisa, precedentemente indicato come 1991 RM29, è stato scoperto nel 1991 da Henry Holt, un astronomo statunitense scomparso nel 2019 a cui si deve l’identificazione di 690 asteroidi tra il 1989 e il 1993 e anche di varie comete. Anche nel suo caso c’è un asteroide che porta il suo nome: 4435 Holt. Questo oggetto, a sua volta, è stato scoperto nel 1983 dall’astronoma Carolyn Shoemaker, scomparsa nel 2021, che detiene il record del maggior numero di comete scoperte da una singola persona: ben 32, insieme a più di 800 asteroidi.

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