All'indomani del debutto dell'Ariane 6 si guarda a un futuro nel quale il ruolo dei privati si annuncia importante fin dall'inizio: delle 29 missioni finora previste per il nuovo lanciatore dell'Agenzia Spaziale Europea, ben 21 sono commerciali, acquistate cioè da aziende private per portare in orbita i loro satelliti. E' anche un futuro nel quale il ritmo dei lanci si annuncia intenso, visto che l'obiettivo è arrivare a 9 lanci l'anno.
"Grazie all'Ariane 6 l'Europa è tornata a essere autonoma nell'accesso allo spazio", ha detto all'ANSA Stéphane Israël presidente e amministratore delegato di Arianespace, l'azienda che gestisce i lanci dal Centro spaziale europeo di Kourou. "Ariane 6 è anche un lanciatore importante per le missioni commerciali. Queste ultime costituiscono infatti la maggioranza di quelle attualmente previste: sulle 29 in programma, quelle commerciali sono 21", ha rilevato.
Si lavora quindi guardando avanti, a un fitto programma da portare a regime nei prossimi anni: "In dicembre è previsto il primo volo commerciale", ha detto direttore generale dell'Esa Josef Aschbacher. Nel 2024 i voli saranno perciò 2, a marzo.aprile 2025 sono in programma altri due voli e si prevede di arrivare a 5 o 6 nel 2025, nel 2026 saranno 8 e da allora si prevedono 9 lanci l'anno.
Per le sue caratteristiche il lanciatore è particolarmente adatto al nuovo mercato della Space Economy: "Ariane 6 ha 2 versioni: una con 2 booster e una con 4 ed è un lanciatore potente, in grado portare carichi fino a 23 tonnellate nella bassa orbita terreste, ed è modulare", ha osservato Israël.
Si annuncia quindi un futuro brillante, che secondo Israël non è compromesso dall'anomalia che si è verificata nell'ultima parte della missione, nella quale il motore del stadio superiore si è acceso solo per un tempo brevissimo, non sufficiente per raggiungere l'orbita prevista.
"Sul successo del lancio non c'è ambiguità", ha detto Israël. "Il volo inaugurale dell'Ariane 6 è stata una missione di successo, nella quale la maggior parte degli obiettivi è stata raggiunta. Un successo validato, dal momento che tutto il necessario per andare in orbita e per la separazione dei satelliti è riuscito, Vale a dire che è pienamente riuscita la parte principale del lancio. Il resto è stata una dimostrazione tecnologica".
A BREVE I DATI SULL'ANOMALIA AL MOTORE DELLO STADIO SUPERIORE
Sono attesi a breve i dati in grado di chiarire le cause del malfunzionamento che ha impedito allo stadio superiore del lanciatore Ariane 6 di spostarsi su un'orbita più bassa, come prevedeva la missione. "Avremo i dati in pochi giorni, ma analizzarli richiederà una o due settimane", ha detto all'ANSA il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea Josef Aschbacher.
Il motore Vinci dello stadio superiore di Ariane 6 si è acceso correttamente una prima volta per rilasciare il primo gruppo di nanosatelliti, poi una seconda volta per rilasciare il secondo carico, ma la terza riaccensione è durata pochissimo e lo stadio superiore del lanciatore è rimasto sull'orbita di circa 600 chilometri invece di scendere su un'orbita più bassa come era previsto. Questo ha impedito di completare l'ultima fase della sperimentazione, che prevedeva il rilascio delle due capsule di rientro sperimentali, dopodichè lo stadio superiore avrebbe dovuto proseguire la discesa fino all'impatto con l'atmosfera.
Per Aschbacher "è molto importante notare che non ci sono stati problemi durante il lancio, che si è concluso correttamente ed è stato un successo anche il rilascio dei nanosatelliti. Non sappiamo ancora quale anomalia si sia verificata. Sperimentare una nuova tecnologia nello spazio - ha rilevato il direttore generale dell'Esa - significa anche doversi trovare ad affrontare un insuccesso. Il motore non si è riacceso correttamente e non è stato possibile completare l'ultima fase, con lo spostamento dello stadio principale su un'orbita diversa". In ogni caso "non è un grande problema" e "non appena avremo analizzato i dati, il che richiederà una o due settimane, apporteremo le correzioni necessarie"
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