Una pioggia di detriti spaziali è diretta verso la Terra, ma non c'è alcun allarme anche se certamente sono tanti. Stanno infatti scendendo tutti e 20 i satelliti Starlink per le connessioni Internet globali che il 12 luglio erano stati rilasciati su un'orbita sbagliata a causa di un ansa.it/canale_scienza/notizie/spazio_astronomia/2024/07/12/guasto-in-volo-per-il-razzo-di-spacex-non-accadeva-dal-2015_3fd24e24-c91d-4a6e-b06e-a12f341232e0.html">guasto al motore dello stadio superiore del lanciatore Falcon 9, anche questo dell'azienda di Elon Musk. Oltre a questo sciame di satelliti temporaneamente, sta rientrando in modo controllato il grande cargo Cygnus della Northrop Grumman, al termine della sua missione sulla Stazione Spaziale Internazionale per conto della Nasa. In modo non controllato è invece rientrato ieri lo stadio superiore del lanciatore cinese Lunga Marcia.
Dei 20 satelliti Starlink rilasciati nell'orbita sbagliata, due sono già rientrati, come indicano i dati del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad) e per tutti gli altri il rientro nell'atmosfera è previsto in giornata, ma c'è anche il sospetto che "siano rientrati il 12-13 luglio senza essere catalogati", scrive in un post su X l'astrofisico Jonathan McDowell, dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics.
Alcuni frammenti sono stati avvistati sui cieli di Cile e Argentina, come riferiscono alcune testimonianze, sempre su X. "Posso confermare che si tratta di un rientro associato alla missione Starlink 9-3, ma non è chiaro se si tratta di frammenti di un singolo satellite o di più di uno", commenta McDowell.
Che i 20 Starlink stiano arrivando verso l'atmosfera terrestre tutti insieme è plausibile perché quando questi satelliti "stati immessi in un'orbita sbagliata, la procedura da seguire, già applicata per gli stessi motivi in passato, è quella di farli rientrare al più presto", dice all'ANSA l'esperto in dinamica spaziale Luciano Anselmo, dell'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Lunghi 2,8 metri, larghi 1,4 metri e pesanti circa 260 chili, gli Starlink non sono satelliti di grandi dimensioni, ma nemmeno piccolissimi. Per loro, attualmente, "il rientro controllato non è prescritto - osserva Anselmo - perché SpaceX certifica alle autorità regolatorie americane che il rischio è al di sotto della soglia di attenzione di 1 vittima su 10mila".
Le cose stanno molto diversamente per il cargo Cygnus perché viene fatto rientrare in maniera controllata. Vale a dire che l'impatto nell'atmosfera avviene in modo tale che eventuali frammenti sopravvissuti si trovino su una traiettoria che li porta a cadere in luoghi non popolati, come l'oceano Pacifico.Invece i frammenti del secondo stadio del lanciatore cinese Lunga Marcia, pesante 5 tonnellate, sono rientrati in modo incontrollato il 12 luglio sul nord della Thailandia.
I relitti spaziali cadono molto frequentemente verso l'atmosfera terrestre e nella maggior parte dei casi si disintegrano nell'impatto. Dall'inizio del 2024 i rientri più seguiti sono stati quelli di Peregrine, la sonda dell'azienda americana Astrobotic che avrebbe dovuto raggiungere la Luna e che per un problema tecnico è stata costretta a tornare indietro il 18 gennaio, con un impatto nell'atmosfera avvenuto sui cieli del Pacifico; il 21 febbraio è stata la volta del rientro incontrollato del satellite europeo per l'osservazione della Terra Ers-2, avvenuto sul Pacifico settentrionale, fra l'Alaska e le Hawaii.
Pioggia di detriti spaziali sulla Terra, ma senza rischi
Sono i 20 satelliti Starlink del lancio fallito del Falcon 9 e il cargo Cygnus