Rubriche

I rivali di SpaceX si oppongono ai futuri lanci di Starship

Per Ula e Blue Origin a rischio le attività della base in Florida

L’ultimo lancio di Starship dalla base in Texas (fonte: SpaceX)

Redazione Ansa

I rivali di SpaceX, in particolare Blue Origin e United Launch Alliance, si oppongono alla possibilità di concedere 44 lanci l’anno dell’enorme razzo Starship dal Kennedy Space Center in Florida. Un traffico tale rischierebbe di rallentare le operazioni delle altre aziende che sono anche preoccupate da eventuali esplosioni disastrose: se le preoccupazioni venissero accolte dalla Amministrazione per l’aviazione americana Faa potrebbero essere stravolti gli sviluppi dell’azienda di Elon Musk.

Il più grande razzo al mondo, Starship non ha ancora superato tutti i test, ma nei piani di SpaceX è il razzo destinato a portare in orbita circa un centinaio di persone per volta in future missioni dirette alla LunaMarte. Lo sviluppo del lanciatore più grande della storia, ben più dei razzi Saturno V delle missioni Apollo, è stato portato avanti in Texas, nella base di SpaceX, ma presto le operazioni si sposteranno in Florida, presso il Kennedy Space Center a Cape Canaveral, dove si sta costruendo la piattaforma di lancio ed è stata avanzata già la richiesta di poter fare fino a 44 voli ogni anno.

Ma le operazioni di Starship in Florida potrebbero causare grossi problemi all’intera base dove operano anche lanciatori di aziende concorrenti, in particolare Blue Origin e Ula, che temono eventuali esplosioni. In occasione del primo lancio – sottolineano i due operatori in una lettera indirizzata alla Faa – è avvenuta un’esplosione del razzo pochi secondi dopo la partenza.

In Florida la nuova piattaforma sarà distante appena 4 chilometri da quelle degli altri operatori. Di conseguenza, rilevano le due aziende nella lettera, eventuali esplosioni metterebbero a repentaglio il loro personale e le strutture. Inoltre, proseguono, ben 44 lanci l’anno rallenterebbero di molto le operazioni dell’intera base in Florida, considerando che ogni lancio prevede infatti la chiusura dello spazio aereo e molte attività verrebbero bloccate, e comporterebbero inoltre gravi pericoli per l’ambiente, per la fauna selvatica così come l’inquinamento delle acque. Entrambe le aziende beneficiano, come SpaceX, dei programmi della Nasa a sostegno dello sviluppo di commerciale del settore e la questione sollevata ora alle autorità potrebbe determinare in modo importante il futuro di queste aziende.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it