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Potrebbero proteggere tracce di vita i ghiacci delle lune di Giove e Saturno

Fanno da scudo alle radiazioni sulla superificie di Europa ed Encelado

Redazione Ansa

Non sarà necessario arrivare fino agli oceani nascosti sotto chilometri di ghiaccio: basterà grattare poco sotto la superfice ghiacciata per poter scoprire  tracce di molecole organiche su Europa, la misteriosa luna di Giove, e su Encelado, una delle lune di Saturno. A dirlo è l'esperimento della Nasa, guidato da Alexander Pavlov, del Centro Goddard, liebertpub.com/doi/full/10.1089/ast.2023.0120">pubblicato sulla rivista Astrobiology.

Da anni Europa ed Encelado sono al centro dell’interesse degli studiosi  in cerca di possibili forme di vita aliena nel nostro Sistema solare, tanto che si ipotizza di realizzare robot capaci di trivellare per chilometri lo spesso strato superficiale di ghiaccio per arrivare negli oceani che si trovano al di sotto e prelevare campioni d'acqua che potrebbero contenere tracce di vita aliena. 

Sono missioni complicatissime, al momento impossibili, ma una speranza arriva dall'esperimento della Nasa che ha simulato le radiazioni che colpiscono gli strati più superficiali del ghiaccio delle due lune. Indicano infatti che le molecole organiche eventualmente presenti nei mari sottostanti e poi intrappolate nei ghiacci potrebbero sopravvivere alle radiazioni, senza essere modificate delle radiazioni, anche a 20 centimetri sotto la superficie. 

L’esperimento suggerisce dunque che per trovare eventuali amminoacidi, molecole necessarie a ogni forma di vita conosciuta, potrebbe bastare inviare rover capaci di perforare la superficie ghiacciata per poche decine di centimetri. Lo studio delle lune ghiacciate ètra gli obiettivi della missione dell’Agenzia Spaziale Euroea Juice già partita lo scorso anno ed Europa Clipper della Nasa il cui lancio è previsto entro la fine dell’anno. 

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