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I resti del più grande lago Marte ripresi in Hd da Mars Express

Il bacino si estendeva per un milione di chilometri quadrati

La regione Caralis Chaos ospita i resti del colossale lago Eridania (fonte: ESA/DLR/FU Berlin)

Redazione Ansa

La sonda Mars Express dell'Agenzia spaziale europea ha ripreso in alta definizione i resti del più grande bacino lacustre di Marte, il lago Eridania, esistito oltre 3,7 miliardi di anni fa: con un'estensione di oltre un milione di chilometri quadrati, aveva dimensioni maggiori rispetto a qualunque lago terrestre, tanto da poter riempire quasi tre volte il Mar Caspio.

L'immagine, ottenuta grazie alla High Resolution Stereo Camera (Hrsc) a bordo della sonda, mostra la regione marziana di Caralis Chaos, che si pensa abbia ospitato grandi quantità di acqua in passato. Nella parte in basso a destra sono visibili i resti del vecchio letto di un lago, ora pieno di rilievi che potrebbero essersi formati per accumulo della polvere spazzata da antichi venti marziani: i cumuli, coperti e alterati dall'acqua, si sarebbero poi seccati nuovamente e frantumati.

La regione più ampia che circonda Caralis Chaos presenta ancora dei vecchi bacini lacustri erosi dal tempo che fanno sempre parte dei resti del lago Eridania. Il lago sarebbe esistito circa 3,7 miliardi di anni fa, prima come un grande specchio d'acqua e poi, quando iniziò il prosciugamento, come una serie di laghi isolati più piccoli. Alla fine questo lago un tempo colossale scomparve completamente, insieme al resto dell'acqua presente sulla superficie del pianeta.

La sonda Mars Express, in orbita attorno a Marte dal 2003, ha individuato anche segni di vulcanismo dentro e attorno a Caralis Chaos: sono evidenziati dalle numerose creste vulcaniche, piegate dalla compressione di nuovi strati di lava, e dalle faglie di Sirenum Fossae, due lunghe fessure che attraversano l'area. Queste fessure si sono formate quando la regione marziana di Tharsis (sede dei più grandi vulcani del Sistema solare) si è sollevata, esercitando un'enorme pressione sulla crosta del pianeta. 
   

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