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Il razzo europeo Vega si prepara all’ultimo lancio

Il 3 settembre con il satellite Sentinel-2C di Copernicus

Uno dei satelliti Sentinel-2 (fonte: Esa)

Redazione Ansa

Con 12 anni di servizio al suo attivo, il razzo europeo Vega dal cuore italiano si prepara all’addio: il suo ultimo volo è previsto alle 3,50 italiane del 3 settembre dal Centro Spaziale europeo di Kourou, in Guyana Francese. Progettato e realizzato da Avio e operato da Arianespace, Vega si prepara a portare in orbita il satellite Sentinel-2C del programma Copernicus, di Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea..

Vega cede così il testimone alla sua versione aggiornata Vega-C che ha già fatto il suo debutto nel 2022 e si prepara a un nuovo lancio a novembre 2024. “Vega ci ha insegnato quanto sia importante saper fare cose in modo indipendente e del lavorare con una visione a lungo termine”, ha detto Stefano Bianchi, capo dei programmi di volo dell’Esa, nella conferenza stampa online organizzata dall'Esa per presentare l'ultima missione di Vega.

Nato da un’idea italiana già negli anni ’90, il progetto di un piccolo lanciatore venne proposto all’Esa e accolta inizialmente con titubanza, ma ha poi convinto i partner europei fino a rivelarsi poi un perno per il settore dei lanciatori, anticipando l’evoluzione del settore verso i lanci dei piccoli satelliti. In questi anni Vega ha lasciato tanto all’Italia, all’Europa e tutti coloro che ci hanno lavorato da zero con grande dedizione. Ha generato importanti risultati anche a livello industriale nonché messo in orbita molti satelliti che servono ad aiutare il nostro pianeta”.

E così sarà anche nell’ultimo lancio, indicato con la sigla VV24, che porterà in orbita il terzo satellite della famiglia Sentinel-2: “un satellite ottico ideato per il monitoraggio soprattutto del suolo, ma non solo. Ultimo di una famiglia di sentinelle che ha portato allo sviluppo di moltissime applicazioni, ben oltre quelle immaginate”, ha detto Simonetta Cheli, Direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra di Esa.

I dati dei satelliti Sentinel-2 sono infatti risultati fondamentali non solo per supporto all’agricoltura, di misurazioni statistiche sulle colture e sicurezza dei territorio ma anche monitorare la deforestazione in luoghi remoti, come le foreste tropicali, o stimare le emissioni di metano da ogni punto del pianeta. Dati fondamentali anche per la gestione delle risorse e determinare le politiche ambientali locali e globali. Tutto questo grazie alla continua staffetta dei vari satelliti che compongono la costellazione Copernicus, già è in produzione anche la Sentinel-2D e presto si discuterà della realizzazione di una nuova generazione di satelliti. 

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