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Scoperto il motore che accelera e riscalda il vento solare

Grazie alle sonde Solar Orbiter e Parker

Rappresentazione artistica delle sonde Solar Orbiter e Parker in orbita attorno al Sole (fonte: Solar Orbiter ESA/ATG medialab; Parker Solar Probe: ASA/Johns Hopkins APL)

Redazione Ansa

Scoperto il 'motore' del vento solare: l'energia necessaria per riscaldare e accelerare questo flusso di particelle cariche proviene da grandi fluttuazioni del campo magnetico del Sole. A risolvere il mistero, durato per decenni, sono i dati raccolti dalla sonda spaziale Solar Orbiter dell'Agenzia spaziale europea in collaborazione con la sonda Parker Solar Probe della Nasa, pubblicati sulla rivista Science.

Il vento solare è un flusso costante di particelle cariche che fuoriesce dall'atmosfera solare (chiamata 'corona') e fluisce oltre la Terra. È proprio la collisione del vento solare contro l'atmosfera terrestre a innescare le aurore che talvolta colorano i nostri cieli.

Il vento solare può avere velocità variabili: quello 'veloce' si muove oltre i 500 chilometri al secondo (pari a 1,8 milioni di chilometri orari). Curiosamente, questo vento esce dalla corona solare a velocità inferiore e poi accelera mentre si allontana. Inoltre il vento da un milione di gradi si raffredda mentre si espande e diventa meno denso, ma lo fa più lentamente del previsto. Questo accade per effetto di oscillazioni che avvengono su larga scala nel campo magnetico del Sole, note come onde di Alfvén. "Prima di questo lavoro, le onde di Alfvén erano state indicate come una potenziale fonte di energia, ma non avevamo prove definitive", spiega il primo autore dello studio Yeimy Rivera del Center for Astrophysics, Harvard & Smithsonian nel Massachusetts.

In un gas ordinario, come l'aria che respiriamo sulla Terra, l'unico tipo di onde che può essere espresso è quello delle onde sonore. Tuttavia, quando un gas viene riscaldato a temperature straordinarie, come nell'atmosfera del Sole, entra in uno stato elettrificato noto come plasma e risponde ai campi magnetici. Ciò consente la formazione nel campo magnetico di onde che immagazzinano energia e possono trasportarla in modo efficiente attraverso il plasma.

Il ruolo giocato da questo fenomeno è stato scoperto grazie alle rilevazioni del campo magnetico del plasma che le sonde Solar Orbiter e Parker Solar Probe hanno raccolto nel febbraio 2022, quando si sono trovate allineate lungo lo stesso flusso di vento solare. La sonda americana, che opera a 9 milioni di chilometri dal Sole, è stata la prima ad attraversarlo, seguita a distanza di un paio di giorni dalla sonda europea, che si trova invece a 89 milioni di chilometri dalla stella: questo ha permesso di campionare lo stesso flusso in diverse fasi del suo viaggio dal Sole.

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