Oltre 1,5 miliardi di oggetti tra stelle neonate, pianeti vagabondi e nubi di polveri: è pronta la più grande mappa della Via Lattea vista nell'infrarosso mai realizzata finora, risultato di 13 anni di lavoro e oltre 200.000 scatti. A pubblicarla sulla rivista Astronomy & Astrophysics è l'Osservatorio Europeo Australe (Eso). La mappa è il risultato del progetto guidato da Dante Minniti, astronomo dell'Universidad Andrés Bello in Cile, al quale l'Italia partecipa con i ricercatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma, Bologna, Napoli, e Padova e dell'Università di Ferrara.
Frutto del più grande progetto di osservazioni mai condotto all'interno dell'Eso, grazie alla fotocamera a infrarossi montata sul telescopio di Vista (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) in Cile, la ricerca ha portato alla luce moltissimi oggetti invisibili nella luce normale. Gli infrarossi infatti riescono a penetrare polveri e gas che permeano la galassia.
Sono così comparsi miliardi di oggetti altrimenti invisibili, tra i quali stelle neonate ancora avvolte dalle polveri, ammassi globulari, nane brune nelle quali le reazioni nucleari sono quasi assenti e pianeti vagabondi che non orbitano più attorno alla loro stella. "Abbiamo fatto così tante scoperte da cambiare per sempre la visione della nostra Galassia", ha detto Minniti.
Le osservazioni sono iniziate nel 2010 e si sono concluse nella prima metà del 2023. Analizzando ogni porzione di cielo più volte è stato possibile determinare le posizioni di ogni oggetto, tracciarne i movimenti e le variazioni di luminosità. Sobo state così individuate anche stelle utilizzate come 'righelli cosmici' per determinare una mappa tridimensionale e scoprire anche la presenza di stelle iperveloci, espulse dalle regioni interno della Via Lattea quando si sono avvicinate al buco nero che vi si trova al centro della nostra galassia.