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Venere, Marte e Giove, il cielo di ottobre si ripopola di pianeti

Appuntamento con la terza Superluna dell’anno e con la Notte dei giganti

Il cielo di ottobre si ripopola finalmente di tutti i pianeti visibili a occhio nudo (fonte: freepik)

Redazione Ansa

Dopo un assenza durata diversi mesi, il cielo di ottobre si ripopola finalmente di tutti i pianeti visibili a occhio nudo. Giove, indica l'Unione Astrofili Italiani, è il pianeta più luminoso e domina il cielo autunnale per gran parte della notte, Venere torna ben visibile tra le luci del crepuscolo serale e, a fine mese, anche Marte inizia a comparire prima della mezzanotte sull’orizzonte orientale.

Il 17 ottobre, inoltre, gli appassionati possono segnare l’appuntamento con la terza Superluna dell’anno, come ricorda l’Unione Astrofili Italiani (Uai): il nostro satellite si troverà nel suo punto più vicino alla Terra, a poco più di 357mila chilometri, in concomitanza con la Luna piena.

Per quanto riguarda gli altri pianeti, il mese non sarà favorevole per l’osservazione dell’elusivo Mercurio, per il quale dovremo attendere novembre, mentre rimangono facilmente visibili Saturno, Urano e Nettuno. Soprattutto per gli ultimi due è però necessario l’uso di un buon binocolo o di un piccolo telescopio.

 A fine mese, il 26 e 27 ottobre l'appunetamento è con le Notti dei giganti, con un ricco programma di serate  dedicate all’osservazione di pianeti Giove e Saturno, a poche settimane di distanza dalle rispettive opposizioni.

Nella notte tra il 26  eil  27 ottobre scatta l’ora solare e gli orologi dovranno essere spostati indietro di un’ora.

Per quanto riguarda le costellazioni, quelle che hanno dominato il cielo estivo sono visibili solo nelle prime ore della notte, mentre cominciano ad apparire ad Est quelle che vedremo alte in cielo nei mesi autunnali: Toro, Gemelli e Sagittario, insieme a Capricorno, Acquario, Pesci e Ariete.

Infine, chi in ottobre si vuole dedicare all’osservazione delle meteore ha a disposizione un maggior numero di ore notturne. Purtroppo, però, la corrente meteorica più cospicua del mese, quella delle Orionidi originata da particelle rilasciate dalla cometa di Halley, verrà fortemente disturbata dal chiarore lunare.

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