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Voyager 2, spento un altro strumento per risparmiare energia

Attivo da 47 anni, aveva visto lo spazio interstellare

Rappresentazione artistica del Voyager 2 (fonte: Rylie Howerter da Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

Redazione Ansa

La Nasa ha spento un altro strumento scientifico a bordo della sonda Voyager 2 per risparmiare energia e prolungare così la missione: si tratta del Plasma Science instrument (Pls), il dispositivo che per 47 anni ha misurato il flusso di plasma (formato da atomi elettricamente carichi) riuscendo anche a svelare nel 2018 il momento in cui la sonda it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2018/12/10/la-sonda-voyager-2-e-entrata-nello-spazio-interstellare-_26124dfd-afac-49fa-b035-59cbc687e584.html">ha lasciato la sfera di influenza del Sole per entrare nello spazio interstellare.

Il comando di spegnimento dello strumento è stato impartito dagli ingegneri del Deep Space Network della Nasa lo scorso 26 settembre: il segnale ha impiegato 19 ore per raggiungere la Voyager 2 (che si trova a 20,5 miliardi di chilometri di distanza) e il segnale di ritorno ha impiegato altre 19 ore per raggiungere la Terra. I tecnici confermano che il comando di spegnimento è stato eseguito senza problemi e che la sonda funziona normalmente.

Negli ultimi anni lo strumento aveva raccolto una quantità limitata di dati, a causa del suo orientamento rispetto alla direzione in cui scorre il plasma nello spazio interstellare. Anche per questo la Nasa ha deciso di sacrificarlo, per risparmiare energia considerando che la sonda, alimentata dal decadimento del plutonio, perde circa quattro watt di potenza all'anno.

Lanciata nel 1977, Voyager 2 mantiene ancora attivi quattro strumenti su dieci: l'obiettivo è di continuare a raccogliere dati fino al prossimo decennio con almeno uno strumento attivo.

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