Siamo parte del Superammasso di Shapley e non di quello di Laniakea, come ritenevano in molti: è quanto emerge dall’enorme di lavoro di mappatura dei movimenti che coinvolgono l’interno universo visibile e che ha permesso di definire di quali grandi province fanno parte le galassie.
A realizzarlo, analizzando i movimenti di ben 56mila galassie, è lo studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy e coordinato da Aurélien Valade, dell’Istituto di Astrofisica di Postdam in Germania. L’universo è ben più grande e complesso di quel che vediamo a occhio nudo perché al di fuori della nostra galassia composta da miliardi di stelle esistono altri milioni di galassie più o meno grandi e distanti, la cui forza gravitazionale fa in modo che si attraggano a vicenda.
In un minuzioso lavoro di misure delle posizioni e delle velocità delle singole galassie i ricercatori sono riusciti a vedere che le galassie tendono a formare grandi gruppi, chiamati superammassi. I ricercatori hanno visto inoltre che la Via Lattea farebbe parte del cosiddetto Superammasso di Shapley, uno dei più grandi tra quelli noti, e non come ritenuto finora da molti in quello di Laniakea. Si tratta di un lavoro importante perché ricostruisce in dettaglio la struttura su larga scala dell’universo e può facilitare a comprenderne non solo i movimenti futuri me anche a definire meglio la presenza di materia ed energia oscura.
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