Esplorare la Luna in modo sostenibile coinvolgendo anche i Paesi emergenti nel settore spaziale: è questo l'obiettivo condiviso dai partner del programma Artemis, riuniti al Congresso internazionale di astronautica (Iac 2024) di Milano.
L'incontro di alto livello è stato co-presieduto da Nasa, Agenzia spaziale canadese e Agenzia Spaziale Italiana, e ha visto partecipare ben 42 dei 45 firmatari degli Accordi Artemis: un record, come sottolinea la Nasa in un comunicato.
"Promuovere la partecipazione delle nazioni spaziali emergenti e incoraggiare l'adozione degli Accordi Artemis è fondamentale per l'intero spazio", ha affermato Teodoro Valente, presidente dell'Asi. "Si tratta di una questione di importanza strategica per garantire l'impegno attivo e significativo delle nazioni spaziali emergenti, sia quelle che già fanno parte degli Accordi Artemis, sia quelle pronte a unirsi in futuro".
"Mentre inviamo gli esseri umani sempre più lontano nel Sistema solare, la collaborazione e la responsabilità condivisa tra le nazioni sono più critiche che mai", ha sottolineato Pam Melroy, vice amministratore della Nasa . "Gli Accordi Artemis forniscono un insieme di principi di buon senso per guidare il nostro lavoro insieme, e i nostri recenti sforzi per favorire la loro implementazione stanno promuovendo un ambiente straordinario di fiducia e cooperazione in cui tutte le nazioni possono contribuire e trarre beneficio da questi sforzi".
Per il prossimo anno, i partner di Artemis intendono focalizzarsi anche sul tema cruciale della sostenibilità, inclusa la gestione dei detriti sia nell'orbita lunare che sulla superficie della Luna.
Luna, il programma Artemis sempre più inclusivo e sostenibile
Valente (Asi), coinvolgere Paesi emergenti nel settore spaziale