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Primo assaggio del campo magnetico di Mercurio in soli 30 minuti

Grazie alla mappatura fatta da Bepi Colombo durante un sorvolo

La magnetosfera di Mercurio durante il sorvolo di Bepi Colombo (fonte: ESA)

Redazione Ansa

In soli 30 minuti la sonda spaziale Bepi Colombo è riuscita a mappare le caratteristiche del campo magnetico di Mercurio, che ha attraversato sfrecciando a 235 chilometri dal pianeta durante il sorvolo ravvicinato del 19 giugno 2023. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications Physics, rappresenta un primo assaggio di ciò che la missione analizzerà nel 2026 quando arriverà a destinazione nell'orbita del pianeta più interno del Sistema Solare.

Bepi Colombo, lanciata nel 2018 dalle agenzie spaziali di Europa e Giappone, ha tra i suoi obiettivi scientifici quello di studiare le caratteristiche del campo magnetico di Mercurio, il modo in cui forma uno scudo protettivo (magnetosfera) tutto intorno e come questo interagisce con il flusso continuo di particelle emesso dal Sole. Lo studio sarà condotto attraverso le misurazioni effettuate da due orbiter, l'europeo Mpo e il giapponese Mmo, che una volta a destinazione si separeranno per volare autonomamente lungo due orbite complementari.

Alcuni strumenti di Mmo sono già stati utilizzati durante il sorvolo del giugno 2023 per caratterizzare la porzione della magnetosfera attraversata. In soli 30 minuti "abbiamo campionato il tipo di particelle, quanto sono calde e come si muovono, il che ci ha permesso di tracciare chiaramente il paesaggio magnetico durante questo breve periodo", spiega la prima autrice dello studio Lina Hadid, ex ricercatrice dell'Esa ora in forze all'Osservatorio di Parigi.

I ricercatori hanno così osservato strutture attese, come il confine dove il vento solare entra a contatto con la magnetosfera, ma anche tante cose inattese: particelle con una gamma di energie molto più ampia di quanto visto finora su Mercurio, ioni caldi vicino al piano dell'equatore (a bassa latitudine) intrappolati nella magnetosfera in una possibile corrente ad anello, e ancora ioni freddi e pesanti di ossigeno, sodio e potassio, caratteristici della composizione della superficie del pianeta, probabilmente lanciati nello spazio da impatti di micro-meteoriti o attraverso interazioni con il vento solare. 

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