Non ci sarà l’attesa cometa di Halloween, che nei prossimi giorni avrebbe dovuto sfrecciare senza testa raggiungendo una luminosità paragonabile a quella della stella Sirio, la più brillante del cielo notturno: la sua orbita l’ha portata troppo vicina a Sole, a soli 1,2 milioni di chilometri di distanza, costringendola ad un tuffo spericolato nella parte più esterna dell'atmosfera della nostra stella, la corona solare, che l’ha purtroppo disintegrata. L'evento catturato dal telescopio spaziale Soho (Solar and Heliospheric Observatory) di Nasa e Agenzia Spaziale Europea.
La possibilità di questa fine per la cometa C/2024 S1 era stata messa in conto: apparteneva, infatti, alla famiglia delle cosiddette ‘comete radenti di Kreutz’, composta dai resti di un’unica grande cometa che si frammentò molti secoli fa e le cui orbite, nella maggior parte dei casi, non lasciano scampo al passaggio ravvicinato con il Sole. Tra l’altro, già nelle scorse settimane le immagini ottenute dai telescopi mostravano i primi indizi del processo di distruzione e dello sgretolamento del nucleo, che aveva portato a definire la cometa ‘senza testa’.
Scoperta a fine settembre da uno dei telescopi della survey Atlas alle Hawaii, la cometa C/2024 S1 Atlas (precedentemente denominata A11bP7I) era entrata in una fase critica intorno al 20 ottobre. Allora infatti gli astronomi che la stavano monitorando avevano notato una fluttuazione della luminosità che avevano interpretato come la spia di uno sgretolamento in atto. "La cometa si è quasi certamente disintegrata: probabilmente non è rimasto molto del suo nucleo primario", aveva affermato Qicheng Zhang del Lowell Observatory in Arizona.
La conferma era attesa nel weekend, con l'ingresso della cometa nel campo visivo dei coronografi dell'osservatorio Soho. Secondo Zhang "la cometa avrebbe potuto diventare piuttosto luminosa nei coronografi di Soho", ma c'era la consapevolezza che nessuno avrebbe potuto dire con certezza che cosa sarebbe accaduto dopo. Si riteneva che frammenti di roccia si sarebbero disintegrati il 28 ottobre e quelli più grandi di 100 metri avrebbero fornito materiale sufficiente per far sviluppare una coda luminosa visibile nel cielo notturno dopo il perielio.
Le cose sono andate diversamente e la cometa senza testa non passerà. A questo punto, le speranze degli appassionati sono ora riposte nella prossima cometa di passaggio, cioè la C/2024 G3, che il 13 gennaio 2025 passerà a 14 milioni di chilometri dal Sole. Questo oggetto celeste potrebbe essere al suo primo passaggio nel Sistema Solare interno, e la sua luminosità sta pian piano aumentando. Se, a differenza della cometa di Halloween, riuscirà a sopravvivere all’incontro con la nostra stella, potrebbe diventare ben visibile anche a occhio nudo, con una brillantezza anche in questo caso simile a quella di Sirio.
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