Ha dato spettacolo l'ultima Superluna del 2024, chiamata 'Superluna del Castoro' secondo la tradizione americana perché cade a novembre, mese in cui i castori si preparano al letargo e in passato si disponevano le trappole per la loro cattura.
Alle ore 22:30 del 15 novembre il nostro satellite è entrato in fase di plenilunio, circa 34 ore dopo il suo passaggio al perigeo (ovvero alla minima distanza dalla Terra, a 360.109 chilometri da noi, contro una distanza media di poco più di 384.000 chilometri): per questo motivo il disco lunare è apparso più grande del 5% e più luminoso del solito, come ha spiegato l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project.
"Questa sovrapposizione tra Luna piena e passaggio al perigeo viene ormai popolarmente indicata come 'Superluna'", ricorda l'esperto. "Il termine in sé non ha alcuna valenza scientifica: in astronomia si preferisce parlare di Luna piena al perigeo, ma senza dubbio l’appellativo di Superluna ha un fascino tutto suo".
Viene considerata Superluna sia la Luna piena che la Luna nuova, a patto che si verifichino con il nostro satellite prossimo alla minima distanza dalla Terra. "Naturalmente la Luna nuova non è visibile nel cielo, pertanto l’unica Superluna osservabile è quella piena, a meno che non si verifichi un’eclissi di Sole in corrispondenza della Superluna nuova come accadde nel marzo del 2016", precisa Masi. "Nel 2024 le Superlune sono state ben nove: quattro piene e cinque nuove".
La Superluna del 15 novembre è 'ospite' delle stelle dell’Ariete e del Toro, costellazioni collocate nella metà settentrionale dello Zodiaco. Il Virtual Telescope Project ha mostrato in diretta lo spettacolo con i suoi strumenti installati a Manciano (Grosseto), sotto il cielo più puro da inquinamento luminoso dell’Italia peninsulare.