Tutto pronto per il lancio delle missioni Spherex e Punch, entrambe della Nasa. Saranno lanciate insieme dalla base californiana di Vandenberg alle 4,10 italiane dell'11 marzo con un Falcon 9 di SpaceX.
Spherex ha il compito si preparare la mappa completa del cielo nell'infrarosso, non visibili all’occhio umano, raccogliendo dati su oltre 450 milioni di galassie insieme a 100 milioni di stelle nella Via Lattea: l’obiettivo è fare luce sulle origini dell’universo e cercare gli ingredienti chiave della vita nella nostra galassia. Punch, dal canto suo, studierà l’origine del vento solare, catturando immagini 3D della corona del Sole e del viaggio che il vento compie nel Sistema Solare.
Spherex è progettato per studiare vaste porzioni di cielo in tempi relativamente rapidi e potrà lavorare in coppia’ con altri telescopi spaziali più potenti, come James Webb di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e quella Canadese. Inoltre, cercherà acqua, anidride carbonica e altre molecole essenziali per la vita che si trovano congelate sulla superficie dei granelli di polvere interstellare, all’interno delle nubi di gas e polveri dalle quali hanno origine stelle e pianeti. Sebbene altri telescopi abbiano già rilevato in passato la presenza di questi composti, Spherex è il primo ad essere equipaggiato specificamente per questo compito.
Punch è una costellazione di quattro piccoli satelliti che si posizioneranno in orbita terrestre bassa e che lavoreranno insieme come un unico strumento virtuale. I satelliti saranno in corrispondenza del cosiddetto terminatore, la linea ideale che sulla Terra separa il giorno dalla notte: in questo modo, i veicoli saranno sempre esposti alla luce del Sole e potranno avere una visione più chiara della nostra stella. I dati raccolti da Punch forniranno nuove informazioni su come si formano ed evolvono fenomeni come il vento solare, che possono avere un notevole impatto sulle attività e sulla tecnologia umana: ciò potrebbe portare a previsioni più accurate sull'arrivo di eventi meteorologici spaziali sulla Terra, ma sarà importante anche per le future missioni di esplorazione spaziale, sia umane che robotiche.