Il clima del Mediterraneo indicatore del cambiamento globale: nei prossimi decenni potrebbe essere sempre più secco, con il 40% di piogge in meno durante le stagioni invernali. La previsione è pubblicata sulla rivista Journal of Climate dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), con il gruppo dell’ingegnere ambientale Elfatih Eltahir, in collaborazione con l’Università Politecnica Mohammed VI del Marocco.
“Ci sono alcune aree del Mediterraneo, come il Marocco, dove osserviamo già una riduzione delle precipitazioni”, ha rilevato Eltahir. Secondo gli autori dello studio, la riduzione dipende dalla combinazione di due distinti fattori: un cambiamento dovuto a forti venti nella zona superiore dell’atmosfera e una riduzione della differenza di temperatura tra la terra e il mare.
“Una delle conseguenze dell’aumento medio delle temperature globali - spiega Eltahir - è l’aumento nell’alta atmosfera dell’intensità dei venti, guidati dalla riduzione della differenza di temperatura tra terra e mare. I modelli climatici mostrano come spesso a un aumento delle temperature corrisponda un incremento delle precipitazioni. Ma l’area del Mediterraneo - aggiunge Eltahir - fa eccezione”.
La ragione, secondo gli esperti, “è la particolare geografia di questa regione, in cui un grande mare è chiuso dai continenti”. Caratteristiche, concludono i ricercatori del Mit, che fanno del Mediterraneo un indicatore prezioso del clima che muta, utile a migliorare i modelli adoperati dai climatologi per fare previsioni.
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