Rubriche

Sisma e tsunami nell'Egeo , la ricostruzione dell'Ingv

Amato, 'zona con tante faglie attive, onde alte'

Mappa dei tempi di arrivo teorici delle onde di tsunami. I triangoli rappresentano i mareografi nella regione, il colore il livello di allerta associato (fonte: CAT-INGV)

Redazione Ansa

Un terremoto molto forte, seguito da uno tsunami con correnti forti, onde alte un metro e inondazioni che si sono estese per circa 200 metri in città e nelle case: queste le conseguenze del sisma di magnitudo 7.0 avvenuto alle 12. 51 italiane con epicentro in mare nel Dodecaneso, a Nord dell'isola greca di Samos e vicino alle coste turche. Una zona non nuova a eventi del genere, visto che sono numerose le faglie lì attive.

Pochi chilometri più a nord infatti nel 2017 ci fu il terremoto di magnitudo 6.7 che colpì l'isola greca di Kos e la città turca di Bodrum a luglio, e un mese prima nella provincia di Smirne, città anche oggi duramente danneggiata dal sisma. "E' una zona molto sismica sia sulla costa che in mare, perché ci sono parecchie faglie attive. Il sisma di oggi è avvenuto su una faglia orientata a est-ovest, ed è dovuto al movimento di estensione della crosta del mar Egeo da nord a sud", spiega il sismologo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

Si tratta di faglie "grandi, lunghe almeno 40 chilometri per 10 chilometri di profondità, che interessano un'area ampia vicino alla costa e l'energia si propaga anche a distanza". In quell'area c'è il blocco turco-anatolico, che si muove abbastanza rapidamente verso ovest, in direzione dell'Egeo, sotto la spinta dell'Arabia, mentre in tutto l'Egeo, con Creta e le altre isole, ci sono deformazioni con faglie attive, che riaccomodano questi movimenti.

Indubbiamente quello è stato "un sisma molto forte, che ha provocato parecchi danni anche a Smirne. Sicuramente ci saranno delle scosse successive di assestamento", aggiunge Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv. La più forte di quelle finora registrata è stata di magnitudo 5.1. E proprio a causa della magnitudo elevata, già dopo 8 minuti dal terremoto il Centro Allerta Tsunami (Cat) dell'Ingv ha diramato un'allerta tsunami di livello rosso per alcune regioni costiere della Grecia e della Turchia, e arancione per altre regioni della Grecia e della Turchia. Il messaggio di conferma dello tsunami, osservato dal mareografo di Syros, in Grecia, è stato diramato alle 14:14.

Per quanto riguarda il maremoto, in base ai dati rilevati dai mareografi, "sono state registrate oscillazioni che sono andate da 10-15 centimetri fino a 1 metro di altezza. Ci è stato segnalato, ma non abbiamo conferme finora, anche di una donna morta per il maremoto - conclude Amato - Le correnti sono infatti molto forti, trascinano tavoli e sedie, come un fiume in piena che trascina via".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it