Rubriche

Nasce la Plastisfera, gli ecosistemi nati sulle microplastiche

Cnr, sono anche nelle acque dolci dei Poli e in Tibet

Microplastiche viste al microscopio (fonte: Chesapeake Bay Program, Flickr Creative Commons)

Redazione Ansa

È nata la Plastisfera, l'insieme degli ecosistemi ospitati nelle microplastiche e conseguenza di un inquinamento cosi' diffuso da avere raggiunto le acque dolci dei Poli e dell'altopiano del Tibet. Lo indica la ricerca condotta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S004896972300462X">pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment.

"Artide, Antartide, Altopiano del Tibet: abbiamo preso in considerazione tre ambienti molto distanti tra loro, ma accomunati dalla presenza di microplastiche nei laghi, nei fiumi, nei ghiacciai e nella neve, con ogni probabilita' trasportate in queste zone dagli uccelli e dal vento, o accumulate in conseguenza di attivita' antropiche, come il turismo e le attivita' di ricerca svolte nelle basi", osserva uno degli autori della ricerca, Maurizio Azzaro, dell'Istituto di Scienze polari del Cnr a Messina.

Questa forma di inquinamento sta diventando una minaccia globale, considerando che la produzione di plastica e' aumentata da 1,5 milioni di tonnellate negli anni Cinquanta del secolo scorso ai 359 milioni di tonnellate nel 2018.

L'analisi indica in particolare il ruolo dei microrganismi in questi ambienti artificiali: "l'azione dei microbi puo' alterare la galleggiabilita' e aumentare la tossicita' dei polimeri plastici, ma allo stesso tempo ne accelera la degradazione, in virtu' delle basse temperature. Pertanto - osserva Azzaro - l'impiego di microbi potrebbe costituire una potenziale strada ecosostenibile per mitigare l'inquinamento da microplastiche nelle aree fredde della Terra".

Lo studio condotto dall'Italia e' il primo relativo alle acque dolci delle zone piu' fredde del pianeta, particolarmente sensibili al cambiamento climatico. "Il nostro lavoro ha messo in evidenza come anche i metalli pesanti (quali rame, piombo e nichel) tendano a legarsi alle microplastiche in acqua, rappresentando un ulteriore problema ambientale", dice ancora il ricercatore. "Riteniamo - conclude - che in questo settore vadano incentivate ulteriori attivita' di ricerca e che il monitoraggio e il contrasto all'inquinamento da microplastica, soprattutto in zone cosi' fragili a livello ambientale, debbano essere considerati tra le priorita' dei decisori politici per il prossimo decennio".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it