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Antartide, inizia la nuova campagna di ricerca italiana

Coinvolge 130 ricercatori e tecnici impegnati in 31 progetti

Redazione Ansa

Con l’apertura della base Mario Zucchelli è partita la 39esima spedizione scientifica italiana in Antartide: durerà oltre 4 mesi e vedrà il coinvolgimento di circa 130 tra ricercatori e tecnici, impegnati in 31 progetti di ricerca su scienze dell’atmosfera, geologia, paleoclima, biologia, oceanografia e astronomia. Le missioni italiane in Antartide, finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, sono gestite dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per il coordinamento scientifico, dall’Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale per la gestione della nave rompighiaccio Laura Bassi.

Partecipano alla spedizione anche le Forze Armate, con 16 esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri, che affiancheranno i ricercatori nelle campagne esterne, nelle attività navali e subacquee, nel pilotaggio di velivoli e nell’assicurare i collegamenti con la Nuova Zelanda e con la base statunitense di McMurdo.

Le attività di ricerca sono previste anche presso la stazione italo-francese di Concordia, che riaprirà ai primi di novembre coinvolgendo 52 partecipanti, e a bordo della nave Laura Bassi. La rompighiaccio arriverà in Nuova Zelanda il 2 gennaio, per poi iniziare il suo viaggio verso l'Antartide con a bordo 36 ricercatori e un equipaggio di 21 membri: la nave circumnavigherà l'intero mare di Ross e concluderà a marzo 2024 la sua missione che, per la prima volta, sarà condivisa con il progetto antartico neozelandese, di cui fanno parte 12 dei 36 ricercatori.

Il 15 novembre aprirà anche il campo di Little Dome C, a 35 chilometri da Concordia, dove proseguiranno le attività legate al progetto internazionale ‘Beyond Epica Oldest Ice’, che punta a tornare indietro nel tempo di 1 milione e mezzo di anni grazie ai dati contenuti nelle carote di ghiaccio. Al progetto partecipa anche l’Italia con Enea e Università Ca’ Foscari di Venezia.

 

Foto
La base italiana di ricerca in Antartide 'Mario Zucchelli' (fonte: PNRA)

 

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