È stata pubblicata la prima mappa idrogeologica dell’isola di Ischia, che offre finalmente una panoramica completa sulla sua evoluzione vulcanica e aggiorna le conoscenze sulla circolazione idrica sotterranea: è stata realizzata grazie ad uno studio multidisciplinare, com/doi/full/10.1080/17445647.2024.2317142">pubblicato sulla rivista Journal of Maps, dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Università Federico II di Napoli. La carta, che verrà presentata il 16 luglio nel comune di Lacco Ameno alla presenza dei sindaci dell’isola, servirà ad una migliore gestione delle risorse e dei rischi naturali.
Il sistema vulcanico di Ischia è caratterizzato da un’intensa attività idrotermale, documentata fin dagli inizi del XVI secolo. Il lavoro, coordinato da Silvia Fabbrocino e Mauro Antonio Di Vito, si è basato sulla più recente cartografia geologica e vulcanologica dell’isola, sul database dell’Ingv e su nuovi rilievi effettuati sul territorio, che hanno permesso di ricucire lo ‘strappo’ tra le fonti storico-documentarie e la cartografia finora esistente.
“La caratterizzazione dei fluidi e delle acque sotterranee che circolano nei sistemi vulcanici da sempre ha destato particolare interesse nella comunità scientifica”, commenta Fabbrocino. “La valutazione delle condizioni che regolano la circolazione idrica sotterranea nelle aree vulcaniche attive è, quindi, uno strumento utile non solo per la gestione dell’ingente risorsa idrica, ma anche per la valutazione della pericolosità vulcanica”.
“Grazie all’individuazione, e in alcuni casi alla riscoperta, delle numerose sorgenti termo-minerali e fumarole presenti sul territorio – aggiunge Di Vito – il nostro lavoro rappresenta una sintesi della storia geologica di Ischia e del flusso idrico sotterraneo, indispensabile per un’ottimale progettazione di una rete di monitoraggio dell’isola”.