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La tecnologia per estrarre l'acqua dall’aria dei deserti

Produce 3 litri al giorno usando solo energia solare

Un raccoglitore d'acqua a energia solare (fonte: 2024KAUST; Heno Hwang)

Redazione Ansa

Estrarre fino a tre litri di acqua al giorno, dall’aria del deserto, grazie a pannelli di un metro di lato usando solo energia solare e nessun intervento esterno: è la nuova tecnologia messa a punto da un gruppo di ricerca cinese e saudita guidato da Yu Han, dell’Università di Scienze e Tecnologia Re Abdullah in Arabia Saudita e pubblicato su Nature Communications.

    La scarsità di acqua è uno dei grandi problemi dell’umanità, tanto che si stima la siccità coinvolga ogni anno oltre due miliardi di persone, fenomeno particolarmente grave in zone remote e aride, oppure isole e zone costiere prive di fiumi o fonti d’acqua potabile. Ma la soluzione potrebbe essere nell’aria perché nell’atmosfera si trovano circa 13 trilioni di tonnellate di acqua potabile, circa 6 volte tutta quella contenuta nei fiumi del mondo. Per questo molte ricerche lavorano allo sviluppo di tecnologie economicamente accettabili per estrarre il vapore d’acqua dall’aria, una strategia che può salvare molte vite nonché aiutare a ridurre in parte il riscaldamento climatico, poiché l’acqua è in parte una delle molecole che accumula calore nell’atmosfera.

Un importante passo in avanti arriva dal nuovo dispositivo realizzato dalla collaborazione di ricercatori cinesi e sauditi capace di usare l’energia solare per estrarre in modo passivo, senza intervento umano o di altri dispositivi, fino a tre litri di acqua per ogni metro quadro occupato in regioni desertiche. "Puntiamo a implementare questa tecnologia per produrre acqua dall'aria per compensare il fabbisogno idrico per un'agricoltura sostenibile necessaria per una produzione alimentare sicura in Medio Oriente", ha detto Han. L’idea è far condensare, attraverso scambi di calore, il vapore dell’aria in modo non dissimile da quanto avviene in un condizionatore. Una tecnologia semplice e grazie a nuovi nanomateriali i ricercatori sono stati ora in grado di migliorarne molto le prestazioni tanto da pianificarne un uso diffuso in molte aree desertiche per fornire acqua alla popolazione e ai contadini. 

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