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Risalgono al 1952 le prime impronte geologiche dell’Antropocene

Comprendono inquinanti, microplastiche e tracce delle esplosioni nucleari

Comprendono la comparsa di inquinanti e microplastiche le prime impronte geologiche dell'Antropocene (fonte: Pixabay)

Redazione Ansa

Comprendono la comparsa di inquinanti, microplastiche e sostanze come il plutonio derivanti dalle esplosioni nucleari, le impronte’ geologiche che potrebbero segnare l’inizio dell’Antropocene, l’era nella quale l’uomo è diventato una forza capace di trasformare cicli e processi naturali. Lo indica lo studio pnas.org/cgi/doi/10.1073/pnas.2313098121">pubblicato sulla rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati uniti, Pnas,, coordinato dalla giapponese Ehime University. Secondo gli autori della ricerca, guidati da Michinobu Kuwae, intorno al 1952 è possibile osservare una significativa accelerazione dell’impatto umano sull'ambiente, avvenuta quasi simultaneamente in tutto il globo: non solo in Europa, America e Asia, ma anche in Artico e in Antartide.

Nonostante la bocciatura formale dell’Antropocene come vera e propria era geologica, arrivata a marzo di quest’anno dall'Unione Internazionale delle Scienze Geologiche, il termine resta ormai radicato per descrivere l’epoca nella quale viviamo. Tuttavia, data la grande variabilità spaziale e temporale dell’impatto delle attività umane, è difficile definire in modo preciso l’inizio dell’Antropocene. Per riuscirci, i ricercatori hanno analizzato i dati disponibili in 137 siti di tutto il mondo, che coprono gli ultimi 7.700 anni di storia geologica.

Sono così emersi tre periodi candidati a segnare l’inizio dell’Antropocene. Tra il 1855 e il 1890 ci sono stati cambiamenti significativi associati alla rivoluzione industriale, come l’aumento nella concentrazione di piombo, mentre tra il 1909 e il 1944 si possono osservare cambiamenti nella composizione dei pollini e maggiori quantità di nero di carbone, un pigmento prodotto dalla combustione di prodotti petroliferi. Ma è il periodo tra il 1948 e il 1953 a mostrare i cambiamenti più rapidi e marcati, concentrati in particolare nel 1952: lo stesso ‘confine’ era già stato individuato in passato da molti geologi nei sedimenti del lago Crawford, in Canada, e la richiesta di considerare l’Antropocene era basata proprio su quei campioni.

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