(ANSA) - MILANO, 25 GEN - La cifra annua spesa per rispondere
alle violazioni di sicurezza informatica ha superato i 5 milioni
di dollari. Un dato che le piattaforme di intelligenza
artificiale al servizio dei cybercriminali potrebbe aumentare
ulteriormente. Lo dice la nuova edizione del report "Cybernomics
101" dell'azienda specializza Barracuda. Stando alle
rilevazioni, il 50% di circa 2.000 professionisti pensa che l'IA
sia già una sorta di arma nelle mani degli hacker, che la
sfruttano per creare campagne più sofisticate. Non a caso, nel
corso del 2023 il 71% dei rispondenti ha subito un attacco di
tipo ransomware, con il 61% che ha pagato un riscatto per
riavere indietro i propri dati. Nello studio sono presenti anche
alcuni consigli da mettere in pratica per riconoscere le
minacce, mitigarle e reagire nel modo più efficace. Tra queste
vi è l'adozione di un approccio alla sicurezza basato su una
piattaforma piuttosto che su un insieme di singoli strumenti o
soluzioni di sicurezza eterogenee; l'implementazione di diritti
di accesso privilegiato per garantire che i dati sensibili siano
unicamente a disposizione delle persone autorizzate e la
creazione (e la regolare verifica) di un piano di risposta agli
incidenti di cybersicurezza. "La ricerca Cybernomics 101
evidenzia la dura realtà delle violazioni dei dati, ma
sottolinea anche che le aziende non sono impotenti" ha
sottolineato Fleming Shi, manager di Barracuda. "Il monitoraggio
proattivo e il rilevamento degli attacchi sono fondamentali per
prevenire la progressione verso conseguenze ancora più gravi,
come il ransomware. Iniziando già oggi a prepararsi a tali
eventualità, le aziende possono ridurre in modo significativo
l'impatto e il costo degli incidenti". (ANSA).
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