Gli ambiti digitali più colpiti dai cybercriminali sono quelli di uso quotidiano come il pacchetto Office 360 (17,8%), Facebook (11,5%), WhatsApp (3,9%) Outlook (2,4%) e i portafogli delle criptovalute. L'Italia è tra i cinque Paesi al mondo più colpiti da ransomware. Sono i dati dell'ultimo report sulla cybersecurity di Swascan (Tinexta Group).
La tipologia di cyber attacchi più diffusa a livello globale - sottolinea l'analisi - è proprio quella del cosiddetto phishing: nel secondo semestre del 2023 nel mondo sono stati registrati ben 448.665 portali dedicati al phishing. In Italia nel 2023, le vittime degli attacchi ransomware sono nel 77% dei casi piccole e medie imprese con fatturato inferiore ai 250 milioni di dollari. Un trend in crescita anche nel secondo semestre dell'anno (+44%) e che fa salire il nostro Paese dall'undicesimo al quinto posto tra quelli più colpiti al mondo (88 attacchi in totale): ci precedono solo gli Stati Uniti (1.200), il Regno Unito (171), il Canada (126) e la Germania (105). In questo stesso periodo la gang di hacker che ha compiuto più azioni a livello globale, con 526 attacchi di cui 18 in Italia, è Lockbit, bloccata di recente dalle autorità internazionali. Tra i settori maggiormente colpiti in Italia spiccano i servizi (21% degli attacchi) e il manifatturiero (20%) seguiti dalla sanità (11%) e del comparto tecnologico (9%). La maggior parte delle aziende attaccate (58%) si trova quasi esclusivamente nel Nord (56%) e nel Centro Italia (37%).
"La cybersecurity è diventata una priorità ineludibile e le aziende devono investire per rafforzare le misure di sicurezza dei loro sistemi informatici - commenta Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan - Un impegno volto a garantire resistenza e resilienza non solo del tessuto produttivo del nostro paese, ma anche del sistema-Paese Italia".