"Il tema della sicurezza nello spazio cibernetico è prioritario per il governo, per le minacce sempre più frequenti e mutevoli che possono mettere a rischio le infrastrutture critiche i sistemi informatici delle imprese e delle istituzioni dell'Italia e degli altri Paesi". E' quanto ha dichiarato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aprendo alla Farnesina la prima Conferenza Nazionale per la creazione di un ecosistema di cyber capacity building.
"La sicurezza dello spazio cibernetico è cruciale per lo sviluppo della nostra società dei cittadini e delle imprese e per la competitività del nostro sistema industriale", ha detto ancora Tajani. "Per questo la lotta alla cyber criminalità deve essere parte di un' azione politica a sostegno della nostra economia, della crescita industriale e di posti di lavoro".
"Non possiamo assolutamente farci trovare impreparati di fronte a questa sfida e per questo il governo fin dalle prime riunioni del consiglio dei ministri si è occupato prioritariamente di questo tema" ha insistito Tajani che ha sottolineato come le minacce alla cyber sicurezza arrivano anche dalla criminalità "sempre più capace di adattarsi con tecnologie avanzate e nuovi strumenti digitali legati all'intelligenza artificiale". "E' importante dunque - ha aggiunto il ministro - affrontare queste minacce superando egoismi tra le varie burocrazie, facendo squadra tra le varie istituzioni, le imprese e il mondo della ricerca". In particolare, Tajani ha sottolineato come legato al tema della sicurezza cibernetica c'è quello dell'intelligenza artificiale utilizzata per manipolare l'informazione. "A questo scopo - ha il ministro degli Esteri - durante il G7 di Capri ho firmato con il Segretario di stato americano un accordo per contrastare la disinformazione, anche a difesa della rete delle nostre ambasciate. E' necessario avere delle norme per regolare questa novità importante che siamo noi a dover utilizzare e non possiamo invece essere da lei controllati".
Tajani ha concluso assicurando che "la strategia nazionale d'azione di sicurezza cibernetica vuole anche sostenere Paesi terzi alleati, penso all'Albania e ai Balcani e ai Paesi del Mediterraneo. Vogliamo mettere a disposizione dei nostri alleati le nostre eccellenze e il saper fare italiano sul fronte tecnologico".
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