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Butti, cavi sottomarini sono futuro, trattativa con Google

'Il governo non da oggi ritiene strategica Sparkle'. Il sottosegretario ha aperto a Cernobbio il G7 Tecnologia

Butti accoglie a Cernobbio la delegazione G7

Redazione Ansa

Non solo Intelligenza artificiale ma anche i cavi sottomarini sono stati al centro della riunione del G7 e "non sfugge la negoziazione in corso su Sparkle". Il sottosegretario Alessio Butti anticipa l'ovvia domanda e ricorda che "il governo non da oggi ritiene strategica quell'azienda che già opera in joint venture con importanti aziende straniere".

Butti ha aperto a Cernobbio il G7 su Tecnologia e Digitale, a cui partecipa anche la Commissaria Ue Margrethe Vestager e la rappresentante dell'Unesco Mariagrazia Squicciarini.

"I cavi saranno sempre più strategici, dal 95 al 99% del traffico internet e il 16% interessa il Mediterraneo passa lì sotto e Google è ovviamente interessata, insieme ad altri 'hyperscaler'". "E' evidente che questo sarà il futuro, e Google vuole stabilire delle basi in Sicilia e sta ragionando con il governo italiano. Qui mi fermo perché sono in corso accertamenti".

Dopo Microsoft che ha annunciato l'investimento nei datacenter in Italia ora Google, annuncia il sottosegretario Butti, vuole investire in Italia e in particolare nei cavi sottomarini e "anche altri soggetti sono interessati". A margine del G7 Butti ha tenuto un bilaterale con l'ambasciatore Usa Fick e in concomitanza con il Forum Comolake "firmeremo un importante accordo su questa tecnologia" dei cavi sottomarini. "L'Italia ha avanzato una serie di proposte, è una straordinaria possibilità e il nostro Paese giocherà ruolo importante" aggiunge Butti ricordando che in questo momento l'Italia "è attrattiva per parecchie società straniere, e ci sono in studio progetti in fase avanzata".

In concomitanza con la riunione del G7 le Associazioni del TECH7 hanno inviato un documento al Sottosegretario Butti per una governance dell'Intelligenza Artificiale "responsabile e basata sull'innovazione". Serve, dicono, "una regolamentazione pro-innovazione e basata sui rischi, sottolineando che nessun Paese può affrontare le sfide presentate dall'IA da solo".

 

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