L'utilizzo dell'app Immuni sarà volontaria e non ci saranno penalizzazioni per chi non la scarica. Sarà garantita privacy e sicurezza e per la sua autorizzazione servirà una legge. Il governo fa chiarezza sull'applicazione per il tracciamento del contagio da coronavirus che insieme ad altre misure aiuterà a gestire la Fase 2 della ripresa, mentre maggioranza e opposizione incassano la disponibilità a coinvolgere il Parlamento. E la ministra dell'Innovazione mette in chiaro le informazioni tecniche e i passaggi che hanno portato alla selezione della società Bending Spoons, creatrice di Immuni.
"L'applicazione sarà su base volontaria e faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazione nei movimenti o altri pregiudizi. Un team composto dal Ministero dell'Innovazione, della Salute e da esperti in sicurezza cibernetica sta affiancando il Commissario Arcuri al fine di implementarla nel migliore dei modi e con le più elevate garanzie", spiega il premier Giuseppe Conte sciogliendo i dubbi che si erano generati sulle limitazioni alla libertà. "Mi riservo in una fase più avanzata - aggiunge - di riferire alle Camere sui dettagli, il coinvolgimento del Parlamento deve essere pieno e stringente".
"Il sistema di tracciamento è fondamentale per la Fase 2 , senza la mappatura tempestiva dei contatti le misure di contenimento non possono essere alleggerite - sottolinea il commissario per l'emergenza Arcuri che domani sarà audito dal Copasir - I dati anagrafici e sanitari dei cittadini dovranno essere conservati in una infrastruttura pubblica e italiana". Per la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese "la privacy è una esigenza irrinunciabile".