Facebook ha affermato di aver speso, dal 2016, più di 13 miliardi di dollari per migliorare i sistemi di sicurezza e di difesa della privacy degli utenti. Secondo il gruppo, attualmente ci sono almeno 40 mila dipendenti impegnati nel monitoraggio della cybersecurity e delle minacce che arrivano da team di criminali informatici e stati 'nemici'.
Un numero di addetti che aumenta, secondo il trend, di circa 5 mila unità al biennio. Le nuove statistiche, intese a dimostrare quanto l'azienda dedichi alla protezione della propria rete, sono state pubblicate sul blog ufficiale di Facebook, anche a seguito di un report del Wall Street Journal secondo cui, nonostante gli investimenti, Facebook faccia fatica a combattere problemi come la disinformazione sul Covid-19 e traffici illegali. I documenti del WSJ mostrato che i dipendenti di Facebook, tra cui molti appaltatori esterni, hanno spesso identificato criticità su cui l'azienda non si è mossa concretamente. Facebook ha affermato che, sebbene non sia sempre stata reattiva a rispondere a tali criticità, sta cercando di migliorare, proprio assumendo personale specializzato, che analizzi i servizi esistenti e i futuri.
"In passato, non abbiamo affrontato le sfide di sicurezza e protezione con la dovuta celerità - si legge online - ma abbiamo cambiato radicalmente questo approccio". Facebook ha condiviso anche le statistiche sugli investimenti politici tramite adv e post sponsorizzati, sottolineando di aver rifiutato 3,5 milioni di annunci politici nei primi sei mesi del 2021, per non aver fornito informazioni adeguate sulle fonti di finanziamento.