Cresce nel mondo la tecnologia blockchain, una sorta di libro mastro con informazioni condivise e immutabili, nato per le criptovalute come il bitcoin per poi allargarsi a transazioni e beni. E potrebbe essere la base per la prossima generazione del web, il cosiddetto Web3, che promette di creare un nuovo modello decentralizzato. Nel 2021 a livello mondiale si contano 370 iniziative sulla blockchain sviluppate da aziende e pubbliche amministrazioni, il 39% in più rispetto al 2020. Ma a fronte di questo fervore internazionale, il mercato italiano resta al palo con gli investimenti delle aziende più o meno uguali negli ultimi due anni. A fare il punto è una ricerca dell'Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano.
Globalmente i settori più attivi sono quello finanziario con il 38% dei progetti e la Pubblica amministrazione con il 16%, seguiti dai media con il 7% e l'agrifood con il 6%. La parte storica di criptovalute e transazioni, il cosiddetto 'Internet of Value', a livello internazionale prende il 24% del totale (180 progetti), in crescita dell'85% nel 2021, spinta da aziende come Tesla o dall'attenzione delle istituzioni. Mentre l'applicazione nel business tradizionale - per la tracciabilità di beni, contratti e servizi - conta circa 500 progetti implementativi (il 67% del totale censito dal 2016). Senza contare l'esplosione, soprattutto nel campo dell'arte e del calcio, degli Nft (Non fungible token), certificati digitali che si poggiano sulla tecnologia blockchain e testimoniano l'unicità di un prodotto o di una idea, già usati nell'universo parallelo del metaverso.
Dunque, a 14 anni dalla sua comparsa, la blockchain si sta evolvendo in diverse direzioni ma tutte hanno in comune la spinta verso una nuova rivoluzione del web. Quello che gli esperti chiamano Web3, una sorta di Internet "decentralizzato", diverso dall'attuale web "centralizzato" dominato dalle grandi aziende tecnologiche. In questo nuovo mondo digitale - su cui si è aperto già un dibatto su regole, entusiasti e scettici - la blockchain permetterebbe di creare l'infrastruttura che abilita nuove soluzioni di business indipendenti, basate appunto su applicazioni decentralizzate. "A livello internazionale - spiega il Politecnico di Milano - i progetti sviluppati in questo ambito sono ancora pochi (solo 71, il 10% del totale), ma la crescita del 382% in un anno lascia intuire grandi prospettive".
"La blockchain si sta affermando come la tecnologia che guiderà la nuova evoluzione di Internet, le community più innovative e i nuovi progetti si stanno spostando verso modelli di business decentralizzati e disintermediati", spiegano Valeria Portale e Francesco Bruschi, Direttori dell'Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger.
In questo scenario in fermento, il mercato italiano è alla finestra. Non si vede una crescita decisa dell'adozione delle tecnologie blockchain con gli investimenti delle aziende pari a 28 milioni di euro nel 2021, più o meno stabili rispetto ai 23 milioni del 2020 e ai 30 milioni del 2019. Il settore più attivo si conferma quello finanziario e assicurativo, con il 50% degli investimenti. Se l'adozione delle aziende stenta a decollare, i consumatori italiani sembrano più orientati all'utilizzo delle applicazioni blockchain, in particolare le criptovalute: il 12% ha già acquistato Bitcoin o altre monete digitali.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it