"Noi non abbiamo pagato e non abbiamo nesuna intenzione di pagare alcunchè". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, in merito alla presunta richiesta di riscatto pervenuta in seguito all'attacco hacker all'Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano. "Pare che la polizia postale abbia aperto una mail e dentro ci fosse una richiesta di riscatto" ha spiegato il presidente, che ha detto di averlo appreso dalla stampa. Anche dall'Asst Fatebenefratelli riferiscono di non esserne a conoscenza. "Per ora - ha continuato Fontana - c'è una questione solo di funzionamento e non di sottrazione o eliminazione di dati. Gradualmente si sta tornando alla normalità, siamo riusciti comunque a salvare tutti i nostri dati" ha spiegato. "I sistemi stanno ripartendo e oggi in giornata dovrebbero riuscire a tornare operativi almeno su una parte delle attività, come Pronto soccorso e Cup".
L'attacco hacker ha colpito dal primo maggio i presidi ospedalieri e territoriali dell'Asst Fatebenefratelli Sacco, ovvero dell'azienda ospedaliera. I pronto soccorso e i punti prelievo dei presidi ospedalieri dell'Asst Fatebenefratelli Sacco (Fatebenefratelli, Sacco, Buzzi e Melloni) sono in grado di accettare gli accessi dei pazienti per ora in maniera limitata e solo attraverso modulistica cartacea e potranno esserci disagi per le prestazioni ambulatoriali.
"Le visite ambulatoriali prenotate e le attività di pre ricovero sono comunque garantite" assicurano dalla Regione. L'attacco hacker sui server dei siti Fatebenefratelli e Sacco ha avuto conseguenze su tutte le sedi aziendali (Buzzi, Melloni e 33 sedi territoriali) e su tutti i sistemi aziendali attaccando anche i servizi di base "nonostante l'accrescimento delle misure di sicurezza poste in essere negli ultimi mesi". E' iniziato il lavoro di ripristino che però "non ha al momento tempi definibili".
L'Asst ha spiegato che "sarà presentata denuncia formale". L'azienda di Emergenza Urgenza è stata informata dei problemi e ha "già provveduto a dirottare tutte le emergenze su altri presidi ospedalieri milanesi".
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