Cambio in chiave 'green' per Ethereum, una delle più grandi piattaforme di blockchain. In queste ore con un aggiornamento chiamato 'The Merge', letteralmente fusione, diventa sostenibile: l'innovazione porterà alla riduzione del consumo energetico della rete del 99,95%. Ethereum è una piattaforma Blockchain su cui si basa uno dei più vasti ecosistemi di applicazioni, da protocolli di finanza decentralizzata a svariati progetti Nft, cioè i certificati digitali tanto usati nel mondo dell'arte. "È un cambiamento epocale", commentano Valeria Portale e Giacomo Vella dell'Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano. Da sottolineare che la modifica non riguarda tutte le criptovalute, bitcoin ad esempio continuerà a lavorare con un sistema che consuma energia.
La modifica di Ethereum porterà a non avere più bisogno di potenti computer che risolvono enigmi matematici per gestire la rete e validarne le transazioni. La nuova blockchain si basa infatti sull’interesse comune che la transazione sia corretta. Il cambio in favore della sostenibilità avviene grazie alla sostituzione del consenso proof-of-work, utilizzato fino ad oggi sulla rete di Ethereum, con il proof-of-stake. Chi possiede molti Ethereum, insomma, validerà le transizioni perché sarà interessato al fatto che la moneta e il suo sistema siano affidabili e controllati. In cambio della validazione la blockchain fornirà una ricompensa in Ethereum.
Il consumo di elettricità per creare criptovalute è enorme. Secondo una recente analisi di CryptoMonday il consumo energetico della rete di Bitcoin sarebbe di almeno 127 terawattora all’anno. Bitcoin consuma 707 kWh di elettricità per ogni transazione, che è 11 volte quella di Ethereum. Nel 2022 il consumo medio di energia per ogni transazione con Bitcoin può essere assimilabile a centinaia di migliaia di transazioni con la carta Visa.
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