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Artisti in rivolta contro il riconoscimento facciale ai concerti

In 100 per il boicottaggio di location che usano la tecnologia

Redazione Ansa

Ci sono anche Tom Morello e Zack de la Rocha, famosi con i Rage Against the Machine, tra gli oltre 100 artisti che si oppongono all'utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale durante i concerti. Uno strumento che, soprattutto negli Stati Uniti, si sta diffondendo, non solo come sistema di controllo delle folle ma anche per passare i tornelli in modalità 'paperless', associando il proprio volto all'acquisto del biglietto, e per comprare merchandising, cibo e bevande, con un addebito diretto sul proprio conto, evitando di portare con sé soldi o carte di pagamento. Un'innovazione che ha però suscitato molti timori.

Ad avviare la protesta, che invita gli artisti a boicottare i concerti, è il gruppo di difesa dei diritti digitali Fight for the Future, che chiede il divieto della tecnologia di scansione del volto in tutti gli eventi dal vivo. Gli artisti che hanno firmato l'impegno includono Boots Riley, Wheatus , Anti-Flag , Downtown Boys e molti altri. Come risposta, gli organizzatori di location tra cui House of Yes, Lyric Hyperion e Black Cat, si sono impegnati a non utilizzare la tecnologia per i loro spettacoli.

In una dichiarazione ufficiale, Leila Nashashibi, attivista di Fight for the Future, ha scritto: "Le aziende tecnologiche stanno proponendo l'uso di strumenti di dati biometrici come 'innovativi' e utili per aumentare l'efficienza e la sicurezza.

Non solo è falso, è anche moralmente ingiusto. Per cominciare, questa tecnologia è così imprecisa che in realtà crea più danni e problemi di quanti ne risolva, attraverso l'errata identificazione e altri difetti tecnici. Ancora più spaventoso, però, è un mondo in cui il sistema funzioni perfettamente al 100%, in altre parole, uno scenario in cui la privacy è inesistente, dove siamo identificati, osservati e sorvegliati ovunque andiamo". La campagna è iniziata a seguito della conferma che il Madison Square Garden, l'impianto sportivo di Manhattan, stava usando il riconoscimento del volto per identificare gli avvocati presenti agli eventi e accompagnarli all'uscita, se associati ad una causa in corso contro la società Madison Square Garden Entertainment.

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