(ANSA) - MILANO, 10 AGO - Metà delle realtà aziendali (56%)
ha subito almeno una truffa su LinkedIn nel corso di quest'anno.
Lo afferma una ricerca di NordLayer, che si occupa di sicurezza
delle imprese. Le più colpite sono le grandi organizzazioni
(65%). Lo schema che va per la maggiore si basa su una richiesta
di collegamento proveniente da uno sconosciuto tramite un
messaggio contenente un link sospetto (47%), mentre sono i danni
alla reputazione l'effetto più comune di truffe e frodi su
LinkedIn (48%). "Come su qualsiasi altro social media, gli
aggressori e i truffatori cercano informazioni e denaro sotto
minaccia di rovinare la reputazione delle vittime" spiega Carlos
Salas, esperto di cyber security di NordLayer. I dati della
ricerca rivelano che le offerte di lavoro fasulle (47%)
rappresentano la truffa più comune ai danni delle aziende su
LinkedIn. Tanti i tentativi di phishing (47%), le richieste di
collegamento da parte di sconosciuti con un link sospetto nel
messaggio (41%) e approcci di contatto da parte di finti team di
supporto tecnico (38%). Per NordLayer, il comportamento più
osservato da parte di un dipendente destinatario di questi tipi
di attacco è stato contattare il supporto di LinkedIn (71%). In
seconda piazza, pubblicare un post sui social riguardo ai
truffatori (71%) e nel 51% dei casi c'è stata una segnalazione
alle forze dell'ordine. Le aziende di medie dimensioni hanno
subito danni reputazionali (47%) e furti/danni ai contatti dei
clienti (45%). Le piccole imprese che hanno subito truffe di
questo tipo hanno indicato perdite di denaro (67%), interruzione
dell'attività e furto di proprietà intellettuale (58% in
entrambi i casi). "Uno dei modi migliori per proteggere la
propria azienda dalle truffe su LinkedIn si basa su una
formazione costante delle proprie risorse umane, affinché si
formi una piena consapevolezza sull'esistenza di queste
problematiche e di conseguenza la capacità di riconoscerle"
conclude Salas. (ANSA).
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