Dopo Apple, anche Google inizia a delocalizzare la produzione dalla Cina all'India per i suoi dispositivi. "Ci impegniamo a essere un partner fidato nella crescita digitale in India" ha scritto in un post su X l'amministratore delegato del colosso, Sundar Pichai.
Il cambio di rotta consente a Google di diversificare la sua catena di approvvigionamento, ad oggi fortemente dipendente dalla Cina. A causa delle tensioni tra il Paese e gli Stati Uniti, i big dell'hi-tech hanno, pian piano, guardato a nuovi mercati entro cui stabilire le loro fasi di produzione. L'India ha già attirato i più grandi nomi del panorama tecnologico internazionale, non solo Apple ma anche Samsung, che ha investito negli anni in fabbriche locali. Apple ha cominciato a produrre iPhone in India già nel 2017, riservando però al Paese modelli più vecchi e non quelli di ultima generazione. Nella fasi iniziali, la produzione era in ritardo anche di nove mesi rispetto alla Cina, ma è migliorata costantemente, con l'avvio della produzione dell'iPhone 14 un mese prima dal lancio.
Con la presentazione degli iPhone 15, l'India si è ulteriormente allineata alla Cina, finalizzando un più ampio numero di smartphone da vendere presso i distributori nazionali. Nel corso di "Google for India", l'azienda ha svelato ulteriori piani di investimento nel Paese, come l'utilizzo delle sue infrastrutture cloud per digitalizzare i servizi per i cittadini da parte delle pubbliche amministrazioni.