OpenAI, l'azienda che sviluppa ChatGpt e che nei giorni scorsi ha prima licenziato e poi reintegrato il suo Ceo, torna a far parlare di sé per la tecnologia. La no profit ha infatti rilasciato ChatGpt Voice, un'aggiunta all'app per smartphone che si pone come diretta concorrente di Assistente Google, Alexa e Siri. Si tratta infatti della possibilità di utilizzare l'IA con la voce, ricevendo risposte vocali, così come avviene già per app rivali.
La novità era stata annunciata settimane fa ma era appannaggio degli abbonati al servizio Plus. Adesso invece, ChatGpt Voice si apre a tutti, anche agli utenti gratuiti. Con un post su X (già Twitter), OpenAI ha scritto: "ChatGpt Voice è disponibile per tutti, in maniera gratuita. Scarica l'app sul telefono e tocca l'icona delle cuffie per avviare una conversazione". Così come gli altri assistenti vocali, si può interagire con il chatbot via voce. Una volta avviata la conversazione, l'IA resta in ascolto, anche se si passa da un'app all'altra, fin quando non si tappa la "X" che chiude l'interazione. L'aggiornamento è già disponibile per l'app principale di ChatGpt, anche in italiano sia su Android che iOS. L'IA riconosce in maniera automatica la lingua che si parla dunque non sarà necessario impostare nulla nell'app ma solo porre la propria domanda. La voce risulta molto naturale, nonostante la flessione sia tipicamente anglosassone.
L'annuncio arriva in un periodo piuttosto complicato per OpenAI. Solo pochi giorni fa, il servizio ha subito un'interruzione globale che ne ha impedito l'utilizzo per diverse ore. A inizio settimana, il fondatore e Ceo, Sam Altman, è tornato alla guida dell'azienda dopo esserne stato allontanato e aver assunto, solo per qualche ora, un ruolo a capo dei progetti di intelligenza artificiale in Microsoft, principale finanziatore dell'organizzazione.