(ANSA) - BOLOGNA, 15 GIU - Gli annunci di big tech come
Apple, Open AI, Google, vanno sempre di più nella direzione di
sistemi di intelligenza artificiale sempre più personalizzati
sui dati dell'utente - o delle aziende - sempre più integrati
nei vari servizi e app, "ma la vera sfida è la sicurezza". È il
quadro tracciato da Alessio Pomaro, ingegnere informatico, head
of Artificial Intelligence di Search On Media Group, al "Wmf -
We Make future" che si chiude oggi in fiera a Bologna proprio
con un panel incentrato su "Protezione dei dati e Intelligenza
artificiale".
Il panorama dell'intelligenza artificiale, sottolinea, è in
rapidissima evoluzione. "Già ragionare di qui a cinque anni -
spiega all'ANSA - è un periodo di tempo molto ampio perché ogni
giorno vengono pubblicate nuove ricerche, nuovi servizi che
potrebbero stravolgere lo scenario". Nel prossimo futuro
comunque "le previsioni sono di miglioramento costante di questi
modelli di IA" su almeno tre fronti: quello dell'architettura
alla base di questi sistemi, "l'integrazione dell'IA nelle
nostra vita digitale" e la "multimodalità". "Le big tech - dice
Pomaro - ci hanno fatto già vedere negli ultimi eventi le
integrazioni dell'intelligenza artificiale in tutti i software
che utilizziamo abitualmente". Quanto alla multimodalità, questo
"significa che questi modelli di IA saranno sempre più in grado
di elaborare audio, video, immagini, qualsiasi tipo di input
anche derivante dal mondo fisico. E questo è un aspetto
interessante". Migliorerà senz'altro "l'esperienza utente:
inizieremo probabilmente a vedere assistenti virtuali che
davvero ci regalano un'esperienza interessante". "Ormai, e lo
abbiamo visto anche nell'ultimo evento di Open Ai, siamo a
livelli di interazione impressionanti, davvero paragonabili a
quella tra esseri umani".
Ci sono dei rischi ovviamente nell'affidare all'Ia porzioni
sempre più ampie delle nostre vite, "e sono legati alla privacy
e alla sicurezza dei dati". Tuttavia, sottolinea l'esperto,
"come migliorano le tecnologie, anche le big tech stanno
lavorando su questi aspetti". Insomma l'IA "dobbiamo vederla
come uno strumento in grado di accelerare dei processi" e il
bilanciamento tra rischi e opportunità dipende sostanzialmente
"da quali processi inneschiamo". Lasciare ad esempio che uno
strumento come ChatGpt fosse a disposizione di chiunque, senza
formazione, è stato un rischio "ma è anche vero che se non
avessero agito in questo modo il sistema non sarebbe cresciuto
così tanto". (ANSA).
IA sempre più integrata e personalizzata, 'sfida sicurezza'
Pomaro (Search on media Group), big tech al lavoro su privacy