Nel 2023, il divario nelle competenze digitali tra i Paesi dell'Unione Europea è elevato.
L'Italia si colloca in 23esima posizione, su 27 nazioni, con circa 10 punti sotto la media, per conoscenze informatiche di base. Lo dice l'ultimo report dell'Istat sul "Decennio digitale 2030", da cui si evince che alle donne spetta solo il 15,7% dei ruoli tecnici nelle aziende nostrane. In generale, ha competenze di base il 59,1% dei giovani tra 16 e 24 anni, contro il 19,4% degli adulti tra 65 e 74 anni. La distanza tra i più giovani e i più anziani è in linea con quella media europea, ma per l'Istat, l'Italia presenta valori nettamente inferiori all'Ue-27 in tutte le classi d'età.
La quota più elevata di occupati con competenze digitali almeno di base si osserva nei Servizi di informazione e comunicazione e nelle Attività finanziarie e assicurative (circa 80%), mente sono in ritardo Agricoltura, silvicoltura e pesca (32,5%) e Costruzioni (43,8%). Crescono le competenze IT - di Information Technology - per gli addetti della pubblica amministrazione. La quota di personale che ha seguito attività di formazione in questo ambito tra il 2018 e il 2022 è passata dal 16,9% al 23,9%. Fatica a tenere il passo delle altre nazioni anche il settore della formazione. In Italia, la quota dei laureati nelle discipline Ict è passata dall'1,3% del 2019 all'1,5% del 2022. A livello europeo, la fetta è al 4,5%. Le competenze digitali sono caratterizzate da una disparità di genere a favore degli uomini in quasi tutti i Paesi europei. Lo svantaggio femminile, tuttavia, è presente solamente a partire dai 45 anni, mentre fino ai 44 anni le donne risultano possedere maggiori competenze digitali rispetto agli uomini. L'obiettivo del programma strategico dell'Ue "Decennio digitale" è superare proprio il divario di genere. In Italia, nel 2022 solo lo 0,3% delle donne ha conseguito una laurea in ambito Stem, tecnico-scientifico, contro l'1,2% degli uomini. Va però segnalato che nel nostro Paese, nelle discipline del più ampio gruppo scientifico e matematico, si registra un vantaggio femminile. Infatti sono il 4,5% le donne residenti in Italia laureate in Scienze naturali, Fisica, Matematica, Statistica, contro il 3,2% degli uomini.