Rubriche

Unioncamere, 38% delle medie imprese pronto ad adottare l'IA

Fatturato migliore del pre-Covid ma incertezze frenano le attese

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Tra il 2019 e il 2021, ovvero rispetto al periodo pre-Covid, le medie imprese italiane hanno registrato un aumento medio del 5,6% del fatturato (contro il +4% del resto delle manifatturiere), del 4,6% delle esportazioni (contro il +4,2%) e dell'1,1% della forza lavoro (contro il +0,01%). Nel 2022 la crescita è proseguita a conferma di un trend che dura da 27 anni. È quanto emerge nel XXIII Rapporto sulle medie imprese industriali italiane e nel Report "La competitività delle medie imprese tra percezione dei rischi e strategie di innovazione" realizzati dall'area studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere presentato oggi a Modena. Il report evidenzia che le imprese sono già avanti sul cammino della transizione digitale: l'82,6% ha investito o investirà dal 2021 al 2026 in tecnologie 4.0 e il 37,9% adotterà l'intelligenza artificiale nei prossimi tre anni, soprattutto per migliorare l'efficienza interna; mentre il 69,6% ha investito o investirà in green nel periodo considerato. Si tratta, sottolinea Unioncamere, di "eccellenze del made in Italy alle prese con un contesto competitivo oggi particolarmente sfidante: dopo un 2023 all'insegna della stabilità (+0,1% le vendite), per quest'anno le attese sono di un calo dell'1,2%".
    Alcune medie imprese rimangono comunque ottimiste: quelle che operano nell'alta gamma - ovvero il 37,1% del totale - stimano una crescita delle vendite nell'ordine dell'1,8% in linea con il 2023. Mismatch tra domanda e offerta di lavoro, riduzione dei margini, competizione sui prezzi, approvvigionamento delle materie prime sono tra le principali difficoltà lamentate dalle imprese. Anche per questo una media impresa su due chiede all'Unione Europea di garantire la sicurezza energetica. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it