"L'intelligenza artificiale migliorerà la scienza come hanno dimostrato i premi Nobel e supporterà gli esseri umani. Parlare dei rischi di questa tecnologia è importante, va implementata responsabilmente". È il parere di Anna Koivuniemi, a capo del Google DeepMind Impact Accelerator, la costola del colosso tecnologico di cui fanno parte due dei tre premi Nobel per la chimica annunciati nei giorni scorsi, Demis Hassabis e John M. Jumper premiati - insieme a Davide Baker - per il loro lavoro sulla previsione delle strutture proteiche tramite l'IA.
Anna Koivuniemi è stata a Milano nell'ambito dell'AI Connect, l'evento in cui Google ha annunciato lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per la formazione digitale in Italia. "Nel campo dell'intelligenza artificiale ci sono opinioni molto diverse sui rischi - spiega all'ANSA -. Penso che la cosa più importante sia parlarne e prepararsi a questi rischi fin da ora. La discussione su cosa potrà essere questa tecnologia e la ricerca è davvero importante, troppo importante per non parlarne".
Il riferimento è al dibattito globale sull'IA sempre più diffusa e pervasiva. Dibattito in cui nei mesi scorsi sia il Nobel per la chimica Hassabis, sia quello per la Fisica Geoffrey Hinton, anche lui ricercatore con un passato in Google, sia pure con sfumature molto diverse, hanno mostrato preoccupazioni per i rischi che potrebbe comportare. "Si spera che potenziare le capacità umane non sia distruttivo, ma che ci supporti come esseri umani", aggiunge il capo di Google DeepMind, la controllata di Alphabet che dal 2010 ha come "obiettivo accelerare l'impatto sociale delle tecnologie e delle sue competenze a beneficio dell'umanità".
Koivuniemi ha oltre vent'anni di esperienza nel settore tecnologico e fa parte anche della Tuberculosis Vaccination Initiative e del Consiglio di vigilanza di Aflatoun International, un'organizzazione che lavora per dare a bambini e ragazzi la possibilità di creare un futuro migliore attraverso l'educazione sociale e finanziaria. Per Koivuniemi è importante guardare a come l'intelligenza artificiale stia "migliorando il modo in cui l'essere umano può svilupparsi, come nella scienza. Si pensi ad esempio - osserva - ad Alpha Phold, la tecnologia protagonista del Premio Nobel, ma anche al modo in cui i microbiologi strutturali stanno svolgendo il loro lavoro, così come i ricercatori che lavorano nel campo delle scienze dei materiali".
Cosa pensa della competizione di OpenAI, diventata popolare con ChatGpt? "Come in ogni nuova tecnologia - spiega - è vantaggioso avere più attori che stanno sviluppando l'intelligenza artificiale. Noi pensiamo di avere capacità uniche e abbiamo decenni di esperienza nel campo, i nostri modelli sono multimodali fin dall'inizio. E la finestra di contesto, cioè quanti contenuti puoi fornir loro per personalizzare la tua domanda, è la più grande del settore. Quindi tutti noi abbiamo vantaggi dallo sviluppo dell'IA, non è importante chi sia il primo. Fondamentalmente vince - conclude Anna Koivuniemi - chi implementa queste tecnologie nel modo più responsabile sul mercato".
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